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lunedì, 26 Maggio 2025

Padre Rota è tornato in Italia

Caro don Bruno, sono l’alpino Padre Roda: dopo 22 anni di Brasile sono tornato in Italia per gravi motivi di salute. Quest’anno, dopo tanti anni, ho potuto partecipare all’Adunata nazionale a Piacenza. È stata un’esperienza bellissima, ho potuto respirare quell’aria di alpinità che anche da lontano non mi è mai mancata.

Un socio originale

Egregio direttore, sono un capogruppo, e un mio socio mi ha chiesto: “Se l'ANA è apolitica e apartitica posso avere il bollino anche se sono molto contrario a quella specie di missione di pace in Afghanistan? Posso avere il bollino anche se sono contrario all'invio del libro verde? Gesù diceva di far del bene in silenzio e umiltà. Posso avere il bollino anche se sono contrario a interventi all'estero? (tipo il ponte da ricostruire a Rossosch).

Vorrei aiutarvi ad aiutare

Mi chiamo Laura, ho 21 anni e studio all’Università di Torino. Vi scrivo semplicemente per ringraziare gli alpini per il bellissimo evento che organizzano ogni anno: il ritrovo dei Babbi Natale! Purtroppo non ho mai partecipato direttamente, ma sono molto vicina all’evento per una doppia ragione. In primis, anche io sono stata ricoverata al Regina Margherita quando avevo 12 anni, per un brutto male. Restai in ospedale nel periodo natalizio, e fu davvero un momento buio che ricordo con timore ma anche con l’orgoglio silenzioso di chi ce l’ha fatta.

Gli strumenti della modernità

La guerra sui social network continua quotidianamente senza esclusione di colpi per nessuno. Ma c’è un limite a tutto dettato dalla ragione del buon senso per un utilizzo serio. È anche vero che la natura umana è limitata e sempre più incuriosita verso le novità ma, come dice giustamente Lei, ci vuole il senso della misura per tenere sotto controllo certi fenomeni.

Educare il cuore

Gentile Direttore, mi permetto di scriverle per comunicarle con entusiasmo quanto hanno fatto gli alpini per il paesino di cui sono parroco. In data 9 novembre, infatti, nella piccola chiesa parrocchiale, il coro sezionale ANA “Monte Saccarello” ha tenuto un bellissimo concerto-spettacolo in ricordo dei caduti di Oliveto. Durante il concerto, l’esecuzione di brani tratti dal repertorio alpino relativo alla guerra di Libia e alle due guerre mondiali, si è alternato alla lettura di testimonianze originali (lettere di guerra e pagine di Rigoni Stern).

Un uomo maiuscolo

Caro Bruno, leggendo la lettera “Capitano quaquaraqua” su L’Alpino di novembre, mi sono sentito in dovere di scrivere quello che è successo a me. Alpino del 1°/69, btg. Saluzzo, 4ª Compagnia, caserma Fiore, borgo San Dalmazzo (da Bra e da Torino).

Come spendere i nostri soldi

Carissimo don Bruno, mi permetto di darle del tu, sono un vecchio A.S.C. del 1940, ed iscritto all’ANA da molti anni; ho visto e sentito l’opinione di tanti presidenti... sono un romagnolo e amo molto la mia terra natia, sono infatti iscritto al gruppo alpini di Forlì, leggo sempre il nostro giornale, partecipo frequentemente ai nostri ritrovi, vado fiero di essere un alpino... parlo dei mesi passati nel Corpo con tanta nostalgia...

Dopo tanti anni…

Col mese scorso s’è conclusa la collaborazione di Giangaspare Basile con il nostro giornale. Perché si chiederanno i nostri lettori, che lo hanno conosciuto e apprezzato in tanti anni di presenza a L’Alpino? Vorrei dirlo un po’ da filosofo col sorriso, benché con il dispiacere del distacco.

Tanti ricordi e molti fatti

Ho letto L’Alpino di ottobre con la tua bellissima relazione su “Operazione asilo Sorriso a Rossosch” – 20 anni in amicizia”: bravo, bravissimo! Sei efficace e mi hai coinvolto profondamente in quei ricordi. Ho rivissuto ogni fase, fin dal primo approccio con Morozov 1990, quando con Caprioli e Grossi verificammo, in un breve blitz esplorativo, la completa agibilità dell’asta del Don già occupata dal nostro Corpo d’armata Alpino, da Karabut a Nowa Kalitwa, che ovviamente era per me la zona più toccante e pregna di ricordi incredibili, ma accaduti.

Graize per la foto di Gian Luigi

Nella ricerca entusiastica di commilitoni del 40° corso ACS ad Aosta nella caserma Cesare Battisti, in occasione dei 40 anni dal congedo sono, anzi siamo riusciti a contattare molti compagni ed abbiamo formato squadra nello scambio di foto, di ricordi, e siamo riusciti a dare dei nomi ai volti delle foto, nomi magari scritti sul retro...

I due reduci dell'Africa Orientale

Vorrei venisse parzialmente modificato quanto pubblicato sul n. 6 del nostro giornale L’Alpino, e cioè che Cristiano Dal Pozzo è l’ultimo reduce della Campagna in A.O.I. Potrebbe chiarire che Cristiano Dal Pozzo è l’ultimo alpino reduce dell’A.O.I. dato che vi è un altro reduce di tale Campagna, cioè il sottoscritto Alfredo Dini che, purtroppo non essendo alpino ma solo amico degli alpini, tesserato con il numero 4698 del 2008 presso il gruppo ANA di Lugo di Romagna, non merita di essere menzionato.

Una preziosa eredità morale

Gentilissimo direttore, mio padre, Arnaldo Chierici, era un reduce dell’Armir, della Campagna di Russia, figlio del tenente colonnello Policarpo Chierici arruolato come artigliere nel 5° Alpini, della Divisione Tridentina.

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