Scorrendo le Lettere al direttore del numero di gennaio sono rimasto allibito nel leggere la seguente affermazione: È vero che (Hofer) non ha nulla da spartire con il Trentino e con l’Italia perché quel fiero montanaro si è battuto contro i francesi che avevano ceduto il Tirolo alla Baviera . Come se il Trentino non c’entrasse. Siccome i lettori potrebbero cadere nell’errore, voglio precisare che il Trentino fa parte del Tirolo storico, quello che i francesi cedettero alla Baviera. Ciò vuol dire che anche Trento, Rovereto, ecc. divennero Baviera. Segnalo che il 20 febbraio i rappresentanti istituzionali di Tirolo del Nord, Tirolo del Sud (Provincia di Bolzano) e Trentino si sono ritrovati a Mantova, dove Hofer venne fucilato, per esprimere unanimemente l’auspicio di una futura Euroregione Tirolo.
Enrico Mazzoli Sezione ANA di Trieste
Siamo alle guerre di religione. Non finiscono mai. Anzi non possono finire perché sono un palcoscenico troppo stimolante. Cominciamo dall’auspicio di un’Euroregione Tirolo . Legittimo. Dov’è il problema?Il Veneto e il Friuli Venezia Giulia da tempo fanno parte di Alpe Adria, una realtà che comprende regioni della Croazia, della Slovenia e dell’Austria. Nessuno ha mai pensato per questo di ammainare il Tricolore, a differenza di quanto succede in qualche parte del territorio italiano. Non tiriamo per la giacca la storia per blasonare un localismo spesso animato da nobili intenzioni, talvolta meno e non raramente per niente.
È vero che i francesi hanno ceduto il Tirolo alla Baviera, Trentino compreso, è altrettanto vero che hanno scombinato la geografia dell’Europa senza tanti riguardi con un preciso obiettivo politico: creare degli Stati che tutto dovevano essere fuorché delle entità autonome. Non a caso la millenaria Repubblica di Venezia è passata sotto il dominio austriaco con un pezzo di carta siglato in una modesta osteria del Friuli. Cultura, lingua, costumi, tradizioni possiamo tutelarli oggi solo nel contesto del nostro tempo, guardando in avanti non indietro.
Scrive l’ing. Josef Felder nella presentazione di un bel libro di Erich Egg, La tradizione degli Sch tzen nel Tirolo di lingua italiana , speditomi gentilmente dall’alpino sch tzen Ezio Ciscotti di Arco per mio acculturamento in materia: Voi trentini, così profondamente legati al bacino culturale italiano avete la funzione di ponte con l’ambiente culturale tedesco . Perfetto. Trentino italiano di cultura e di cuore come sostiene Demattè, presidente della sezione ANA che guarda ad un futuro europeo con l’orgoglio della propria identità, senza il contagio della povertà di fuorvianti strumentalizzazioni localistiche.
Pubblicato sul numero di maggio 2010 de L’Alpino.