C'erano anche gli artiglieri da montagna

    0
    43

    Nell’articolo a firma dell’amico Vettorazzo sul L’Alpino di gennaio 2010, lodevole perché non lascia dimenticare quello che gli alpini della Julia hanno fatto prima sull’ansa del Don e poi nei quindici giorni del ripiegamento del Corpo d’Armata Alpino, si dice che il Gruppo di pronto intervento schierato sul fronte Seleny Jar Nova Kalitva Ivanowka era formato da due battaglioni: L’Aquila del 9º Rgt. ed il Tolmezzo dell’8º. Si è dimenticato degli artiglieri da montagna della 34ª batteria, gruppo Udine, della 13ª, gruppo Conegliano, alla quale apparteneva Giulio Bedeschi e la 47ª batteria antiaerea da 20 mm. Penso ad una dimenticanza del bravo Vettorazzo, che pratica il culto del non dimenticare.

    Pietro Marchisio Torino

    Sì, gli artiglieri della Julia c’erano e Vettorazzo non li dimentica, anche se non li cita. Dà per scontato che nelle azioni di guerra l’artiglieria è presente. La tua lettera serve comunque a rendere ancora una volta onore e memoria a dei magnifici soldati, gli artiglieri da montagna, a quelli che son tornati e soprattutto a quelli che sono rimasti nel turbinio dell’inverno russo. Uno di questi, Giovanni Tescari, Gruppo Val Piave, mi sia consentito di ricordarlo a nome di tutti. Prima di partire per la Russia, salutando mia madre disse: sta volta, Adele, no’ so se torno . Gli orrori vissuti sui monti della Grecia avevano cambiato quel ragazzo alto, forte, bello, trascinatore di compagnie con la sua chitarra, in un soldato senza illusioni. Sua madre, che aveva già perso il primogenito in guerra, non riuscì ad accettare l’idea di quel figlio, che ogni tanto la prendeva in braccio e la faceva roteare come una trottola, sparito nel nulla. Morì di crepacuore. I tabulati sovietici di lui fecero menzione in modo burocratico cinquant’anni dopo: Tambov, 29 marzo 1943, morto di stenti .

    Pubblicato sul numero di giugno 2010 de L’Alpino.