Non dimenticheremo mai, noi cittadini d’Abruzzo, il 6 aprile 2009, ciò che ha provocato il terremoto; la morte, la distruzione delle nostre case, della nostra identità. Il terremoto ci ha rubato la quotidianità dei gesti, l’intimità delle parole, la gioia dei sorrisi, l’abbraccio caldo e sicuro dei nostri cari, la serenità dello sguardo dei nostri bimbi, ma non è riuscito a toglierci la nostra dignità, la voglia e la forza di ricominciare a vivere, sognare e ricostruire.
Ubaldo e Concetta Santucci Beffi Acciano L’Aquila
Così sarà, ne siamo sicuri.