I tesori intorno a Udine

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    Ci sono luoghi, nei dintorni di Udine, dove si respira la Storia con la s maiuscola. Storia che si può rivivere nella romana e longobarda Cividale, nella rinascimentale Palmanova fino alla barocca Passariano. Il nostro viaggio nella storia inizia a Cividale del Friuli, l’antica Forum Julii, dalla quale derivò il nome dell’intero Friuli. Fondata nel 50 a.C., deve la sua importanza allo straordinario numero di testimonianze monumentali, artistiche e culturali della civiltà dei longobardi. Un patrimonio così grande da essere iscritta nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco.

    Longobardo è l’oratorio di Santa Maria in Valle, detto tempietto longobardo, un unicum storico e artistico che incanta i visitatori con i suoi celeberrimi stucchi raffiguranti un’elegante teoria di sante dal gusto bizantino. Da non perdere l’altare di Ratchis, il battistero di Callisto e molte altre opere longobarde, in particolare le oreficerie, conservate nel museo cristiano del Duomo e nel museo archeologico nazionale. Non deve mancare una passeggiata sul suggestivo ponte del Diavolo, magari evocandone la leggenda secondo la quale il diavolo avrebbe chiesto, in cambio della facilitazione nella costruzione del ponte, l’anima del primo che vi fosse transitato. I furbi cividalesi avrebbero fatto transitare per primo sul ponte un gatto, salvando così le loro anime.

    Chi ama le curiosità, non può non fare una discesa nei misteri dell’Ipogeo celtico, un ambiente sotterraneo cui si accede da un portone in via Monastero Maggiore. Dopo Cividale, passando per la “medievale” Udine, il nostro viaggio nel tempo giunge a un altro importante sito Unesco: la “rinascimentale e veneziana” Palmanova, a pochi chilometri a sud. Ancor oggi vi si accede attraverso le tre monumentali porte progettate da Vicenzo Scamozzi: porta Aquileia, porta Cividale e porta Udine.

    L’ingresso a quest’ultima è preceduto dall’agile ed elegante struttura dell’acquedotto, parte integrante del progetto cinquecentesco della città. Palmanova venne infatti costruita nel 1593 su progetto di Giulio Savorgnan e rappresenta uno degli esempi più perfetti di città fortificata. La città fortezza doveva rappresentare non solo un baluardo a difesa delle scorrerie turche, ma anche contro il confinante Impero asburgico che non nascondeva le sue mire espansionistiche verso i territori della Serenissima. Una delle caratteristiche che rendono unica la città è la pianta, dalla straordinaria e perfetta forma di una stella a nove punte e una rete viaria dalle vie concentriche e radiali che partono dalla centrale piazza Grande dalla forma esagonale.

    La passeggiata sui bastioni, tutto intorno alle mura, è consigliatissima. Continuando nel nostro viaggio nel tempo, arriviamo al Settecento, al secolo dei Lumi e ci spostiamo verso ovest, a Passariano, dove sorge la più sontuosa delle ville di tutto il Friuli: villa Manin. Il nucleo più antico dell’edificio risale al Cinquecento, mentre la costruzione delle elegantissime barchesse disposte a esedra che abbracciano il visitatore con un effetto scenografico è del Settecento. Il complesso è un vero e proprio gioiello architettonico al cui interno si possono ammirare affreschi del Dorigny (Il trionfo della Primavera, del 1708), una pregevole collezione di carrozze e un’armeria.

    Il sito comprende anche un vastissimo parco disseminato di statue, luogo ideale per passeggiate. Questa residenza apparteneva sul finire del secolo al ricchissimo patrizio Ludovico Manin, celebre per essere stato l’ultimo doge della Repubblica di Venezia. Repubblica che il 17 ottobre 1797 venne ceduta all’Austria da Napoleone attraverso il famoso trattato di Campoformio, che venne firmato proprio nelle stanze di questa villa (dove si può visitare la camera di Napoleone). Tre luoghi a poca distanza da Udine, tre scrigni di arte e cultura che ci raccontano la ricca storia del Friuli e delle sue antiche civiltà.

    Antonella Favaro