Un papà alpino

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    Sono figlio di un alpino, il ten. col. De Felice, che recentemente è “andato avanti” all’età di 90 anni. Si definiva fortunato ad essere parte del Corpo e ne andava particolarmente fiero, e questo orgoglio è stato trasmesso a tutta la nostra famiglia insieme all’amore per la nostra Patria e le nostre Alpi. Mio nonno era un reduce della Prima guerra mondiale ed io personalmente ho comprato il mio cappello con la penna nera a 8 anni e dopo quaranta lo indosso ancora con passione e consapevolezza. Mio Padre nonostante vivesse a Cagliari, fino a quando la salute gliel’ha consentito, non si perdeva gli appuntamenti annuali con l’Adunata e i raduni del mitico battaglione Susa, a cui immancabilmente veniva piacevolmente invitato. Dopo aver partecipato al suo ultimo raduno, in quel bellissimo contesto che è il meraviglioso borgo di Ostana (Cuneo), si è spento serenamente qualche giorno dopo e come desiderava lui, tra le sue adorate montagne e nell’abbraccio affettuoso di noi suoi cari. Con il suo esempio alpino ci ha educato al servizio, al rispetto del prossimo e al lavoro. Questi unitamente ai valori di condivisione, fratellanza ed amicizia nonché dell’obbedienza non moriranno mai, ma continueranno nei nostri cuori e nel suo ricordo di alpino. Eternamente grati ancora una volta come dicevamo insieme: w l’Italia e w gli alpini sempre!!!

    Pierandrea De Felice, Cagliari

    Caro Pierandrea, nelle parole che scrivi, oltre al ricordo si percepisce affetto, stima ed orgoglio per un padre che si è rivelato un uomo maiuscolo, grazie anche al suo Dna alpino.