In migliaia alla Messa nel Duomo di MilanoMessa in Duomo

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Di anni ne sono passati dal Natale del 1956, quando fu celebrata per la prima volta nella piccola chiesa di San Sebastiano, in via Torino a Milano, una Messa a suffragio dei Caduti, voluta da Peppino Prisco, alpino reduce di Russia. Cinquantaquattro anni dopo, domenica 13 dicembre, piazza Duomo e la cattedrale erano gremite: tanti alpini ma anche tanta gente comune hanno partecipato alla Messa, concelebrata da mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione don Gnocchi e da mons. Luigi Manganini che al termine della funzione ha annunciato che una statua del beato alpino sarà posata sul Duomo.

 

Sul sagrato della cattedrale hanno sfilato il Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini, scortato dal presidente Corrado Perona, dai vicepresidenti e dal Consiglio direttivo al completo, decine i vessilli delle Sezioni, circa 250 i gagliardetti.

Il saluto degli alpini alla città è stato portato al termine della Messa dal presidente della Sezione di Milano Giorgio Urbinati. Numerose le autorità civili e militari: il presidente della Regione Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà, il sindaco di Milano Letizia Moratti e altri 34 sindaci delle città lombarde, il prefetto Valerio Lombardi, il comandante delle Truppe alpine generale Alberto Primicerj e il Comandante della Regione militare nord generale Franco Cravarezza. La tradizionale allocuzione sul sagrato del Duomo è stata tenuta da Tito Dagrada, ufficiale degli alpini che ha raccolto il testimone che per anni era stato di Peppino Prisco.

Da piazza del Duomo gli alpini hanno sfilato fino al Sacrario dei Caduti di largo Gemelli, dove è stata deposta una corona in omaggio ai Caduti.

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