Il 2º Campionato nazionale delle Unità cinofile di Soccorso dell’Associazione Nazionale Alpini, svoltosi sui Monti Lessini, va in archivio con un risultato agonistico estremamente chiaro: il nucleo di Verona la fa da padrone, andando a dominare entrambe le classifiche, quella della classe “Operativi” e quella delle “Giovani Promesse”, aggiudicandosi il trofeo “Vittorio Martinelli”.
Ma se il risultato, raccontato così, è inequivocabile, questo non significa che non ci sia stata battaglia fino all’ultimo punto: nella classifica riservata alle unità “operative” già brevettate, il divario finale tra il nucleo di Verona, primo con 723 punti, ha visto un testa a testa con Bergamo che alla fine delle due giornate ha ceduto alla capolista solo 19 punti, una sorta di arrivo al fotofinish.
Al terzo posto la Sezione di Lecco, staccata di quasi 500 punti. La classifica individuale rende onore a Rosella Sironi con Geena, del nucleo di Lecco, davanti ad Attilio Moserle con Elly ed Enea Della Valentina con Trilli, entrambi del nucleo di Verona. Più equilibrata la classifica della classe “Giovani Promesse”, che vede comunque Verona davanti a Belluno e Torino.
A livello individuale sul podio come primo Franco Dal Dura con Kim Ballacoilupi, secondo Stefano Vendrami con B-Dinka, entrambi della Sezione di Belluno, mentre sul gradino più basso troviamo Eros Signoretto con Marylin, della Sezione di Verona. Avrà giocato il “fattore campo”? «Può darsi, ma non possiamo dimenticare certo la grande esperienza dei nuclei che hanno preso parte alla manifestazione. Verona ha festeggiato, con una semplice cerimonia la sera di sabato, i 30 anni di attività, mentre Bergamo fu il primo nucleo cinofilo ad essere costituito in casa Ana», ha commentato il coordinatore nazionale Gianni Gontero.
Classifiche, punti e podi che, in ogni caso, non possono rappresentare lo spirito che si è vissuto in questa due giorni: amicizia, collaborazione e crescita individuale e di gruppo: in una sola parola alpinità. Importante anche sottolineare come le 50 unità cinofile che hanno partecipato – per la prima volta provenienti da tutti e quattro i Raggruppamenti – fossero una rappresentanza limitata per problematiche di tempi e di spazi e che, quindi, molte altre avrebbero preso parte se i numeri lo avessero consentito.
Stefano Meroni
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