uomini nuovi per un'Italia migliore

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    Sento dentro di me un senso di profonda rabbia e sdegno al pensiero che moltissimi politici e amministratori della cosa pubblica sono riusciti e riescono a trascinare in un profondo baratro l’economia italiana e, per causa loro, molte persone hanno rinunciato al dono più prezioso, la vita, rifiutando quello stile di vita imposto fondato sulla corruzione. Hanno calpestato costantemente la Costituzione e la dignità umana.

    Migliaia di famiglie, inoltre, hanno raggiunto un elevato livello di disperazione essendo crollata ogni certezza e speranza in un futuro migliore. Dopo l’ultimo conflitto mondiale, dei politici di elevata coscienza e onestà, riuscirono a far risorgere l’Italia sviluppando e rinnovando l’industria, l’agricoltura e il commercio. Dalle macerie hanno ricostruito nuove case, fabbriche, strade ed autostrade, nuova viabilità ferroviaria, creando il boom economico, e consentendo di pagare i debiti di guerra. Ancora fino agli anni Sessanta l’Italia godeva di una riserva aurea tra le più forti del mondo. Possibile che i politici dopo gli anni Settanta ad oggi, colpevoli del disastro economico italiano, non provino un po’ di vergogna e non facciano un esame di coscienza (sempre se ce l’hanno). A cosa sono servite le atroci sofferenze dei soldati alpini (e non) e la morte di molti di loro che ha disseminato le montagne delle loro ossa? Hanno sacrificato la vita per un credo… per una Italia migliore e un futuro migliore. I nostri governanti, assieme alle loro ossa, hanno seppellito anche i loro ideali.

    Davide Andrioletti, Gruppo di Ponte Nossa, sezione di Bergamo

    Sono sempre più convinto che la morale sociale, cioè il buon funzionamento di un Paese, dipenda dall’etica delle coscienze. Saranno solo uomini nuovi a fare una politica nuova e quindi un’Italia migliore.