Una lapide vicino alla Torre di Londra onora Caio Giulio Alpino, procuratore di Nerone

    0
    55

     

    Che gli alpini fossero la fine del mondo si sapeva, ma che un alpino dell’epoca di Nerone avesse dato una prova di saggezza da far invidia al più avveduto degli Imperatori proprio non lo sapevamo. Lo abbiamo scoperto nella capitale britannica, alle spalle della London Tower, dove ben pochi turisti italiani si spingono a dare un’occhiata a Traiano che saluta dal suo bel simulacro di bronzo, davanti alle mura romane. Proprio accanto alla statua del Cesare che regalò a Roma la massima espansione ed il più lungo periodo di pace, dopo aver sconfitto in campo aperto Decebalo, il re dei Daci, una epigrafe riprodotta in candido marmo ricorda il primissimo’ degli alpini.

    Per la precisione, Caio Giulio Alpino, procurator della Provincia di Britannia dal 61 al 65. In quei lontani anni Sessanta i legionari dovettero vedersela con i popoli rivoltosi, e soprattutto con gli Iceni, guidati dalla bellicosa (e bellissima) regina Baodicea. La sovrana, alla quale è dedicato un monumento di bronzo sulla testa di ponte del Westminster Bridge, a due passi dal Big Ben Baodicea sprona la pariglia della sua biga, all’assalto della città fondata dai Romani riuscì a prendere Londinium e a farne strame. Compiuta la distruzione della città, venne però sconfitta in battaglia e si diede la morte per non esser fatta prigioniera, proprio come avrebbe poi fatto Decebalo, battuto da Traiano.

    L’epigrafe è la più antica incisa su pietra in Gran Bretagna. È la dedica della moglie di Caio Giulio Alpino al marito, che venne sepolto proprio qui, all’esterno della cinta muraria, vicino alla statua di Traiano. La vedova si chiamava Iulia Pacata e con quella lapide dimostrò il suo devoto amore per il marito. Un commento inciso sotto l’epigrafe dedicata agli dei Mani e al grande Alpino ci informa che dopo la distruzione di Londinium, il procurator proibì qualsiasi rappresaglia e, con la sua politica illuminata, pacificò definitivamente la Provincia di Britannia. Dopo qualcosa come duemila anni e passa, una medaglia d’onore e la tessera alla memoria gliele vogliamo dare a questo nostro precursore?

    Gianni Cantù giornalista e storico

    Pubblicato sul numero di maggio 2010 de L’Alpino.