Una divisa contro il malcostume?

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    Penso che ognuno di noi debba darsi delle regole. Sono un bocia ma sento il dovere di esprimere il mio parere sul malcostume durante le Adunate nazionali e manifestazioni varie. Spiace vedere alpini che girano malvestiti, trasandati, addirittura a torso nudo senza nessun decoro. Sarebbe opportuno pensare ad almeno un paio di uniformi: una da lavoro sfilata, una di rappresentanza, corredate di distintivi in segno di unità all’appartenenza all’associazione. Vedi Protezione civile, Croce Rossa, scout ecc.. Tutto questo per evitare disordine e mal costume. Non solo lo storico e glorioso cappello alpino ma anche un’uniforme che ci contraddistingua.

    Onofrio Nicola Gruppo Castiglione delle Stiviere

    Mi spiace deluderti, ma non ritengo che per eliminare il malcostume si debba indossare una divisa. Gli alpini si sono guadagnati tanta simpatia così come sono. Gli scriteriati che si esibiscono in numeri indecorosi fanno scandalo e sono da censurare. Si tratta di giovani che approfittano delle adunate per scatenare istinti primitivi coperti dall’impunità della massa. Non ha grande importanza che siano alpini o infiltrati. Danno spettacolo quasi sempre col cappello in testa e non siamo fieri delle loro imprese. Ma da qui a tutti in uniforme ce ne passa. Per tradizione la sola divisa dell’alpino è il cappello da congedato, possibilmente con il distintivo del battaglione o gruppo di appartenenza. Per i combattenti e reduci, le medaglie e le campagne. Tutto il resto è orpello o, come felicemente definito da qualcuno, chincaglieria

    Pubblicato sul numero di ottobre 2008 de L’Alpino.