Un’Adunata… condivisa

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    Tra i numerosi resoconti che vengono fatti dopo i tre giorni di Adunata nazionale, stanno assumendo sempre più importanza, negli ultimi anni, quelli relativi al traffico di utenti nelle nostre pagine ufficiali sul web: https://www.ana.it, Facebook, Twitter, ecc. Se un tempo questo tipo di informazioni potevano rappresentare poco più di una curiosità, ora la tecnologia ci consente di offrire agli utenti strumenti per poter seguire l’Adunata con un grado di coinvolgimento e di partecipazione davvero incredibili, a tal punto che, accanto ai numeri degli alpini che hanno attraversato i caselli autostradali de L’Aquila, viene quasi spontaneo sommare coloro che hanno varcato il “casello” digitale, per seguirne i momenti più importanti. I numeri sono impressionanti ed essendo in continua crescita da alcuni anni, corriamo il rischio di farci l’abitudine, ma è bene non perdere mai di vista la loro importanza.

    Nei 15 giorni a cavallo della Adunata il portale www.https://www.ana.it ha registrato oltre 60 mila visitatori da oltre 80 nazioni, in particolare, la sfilata si è confermata essere il momento più seguito. Quest’anno, probabilmente anche a causa della distanza dalle tradizionali zone alpine, la diretta streaming ha avuto un successo senza precedenti, registrando nell’arco delle 11 ore la presenza di oltre 22.000 spettatori. Le pagine della galleria dei video, sempre della sfilata, delle singole Sezioni Ana, in soli 7 giorni sono state visualizzate oltre 60.000 volte con una lettura dei singoli video esponenziale.

    Sul portale sono state caricate oltre 400 foto in tempo reale, che hanno fatto da corollario alla sintesi giornaliera degli avvenimenti dell’Adunata. Facebook, tra i diversi social, è di gran lunga lo strumento più utilizzato dai nostri alpini, e a volte si stenta a credere alle statistiche che ci arrivano dalla nostra pagina. Il numero di coloro che seguono la nostra pagina è arrivato alla cifra di 126.000 e nella settimana della nostra Adunata la “portata”, ovvero il numero di persone che ha visualizzato i nostri post, è stata di oltre 1.500.000 contatti, mentre le interazioni, ovvero le azioni attive quali i commenti oppure premere il famoso tasto “mi piace” sono state decine di migliaia.

    Sul social sono stati pubblicati circa 300 scatti in tempo reale che sono stati visti da 1.300.000 utenti. Twitter rappresenta una realtà molto più piccola nell’ambito alpino, ma egualmente è uno strumento nel quale crediamo molto e che in futuro potrebbe regalarci grandi soddisfazioni; la nostra pagina è seguita da 2.700 persone e nel mese di maggio, i nostri “tweet”, ovvero cinguettii, sono stati visualizzati 25.400 volte. Al di là delle statistiche seppur importanti dobbiamo però fermarci un attimo per cercare di capire cosa c’è dietro questi strumenti per cogliere, al di là dei freddi numeri l’essenza di questo nuovo modo di comunicare. Appare chiaro che l’Adunata non è più un evento che si esaurisce nell’arco di tre giorni, ma proprio grazie al web e alla rete è diventato un evento che ha una vita molto più lunga; nelle settimane prima con l’attesa, durante i giorni dell’Adunata e nelle settimane successive con le immagini e i commenti.

    Pensare inoltre che in rete fosse presente principalmente chi non ha potuto venire all’Adunata è un altro errore da non commettere. La grandissima diffusione di smartphone e tablet ha completamente rivoluzionato il modo di comunicare delle persone per cui l’Adunata non è stata raccontata solo dai nostri canali istituzionali, ad uso di coloro che non hanno potuto essere presenti fisicamente, ma migliaia di alpini hanno scattato immagini e fatto video e li hanno immediatamente condivisi in rete con i propri contatti, amici e parenti. La nostra Adunata è un evento autenticamente popolare non solo nelle strade della città ospite ma anche nelle strade e nelle piazze digitali, e tanto più è condivisa nei cuori e nella mente degli alpini tanto più lo sarà in rete: è una grande responsabilità per tutti noi alpini.

    Michele Tresoldi