TRENTO – Come cent’anni fa

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    Erano ormai più di due anni che sulla catena del Lagorai si combatteva quando, il 27 agosto del 1917, con una speciale “Messa al campo”, il cappellano del btg. Feltre, don Luigi Agostini, inaugurava la “sua” chiesetta di guerra: eretta alle falde del Monte Cauriol, in località Campìgol del Fèro, grazie all’impegno degli scalpellini e dei carpentieri che mai mancavano fra i montanari del 7º ed impreziosita all’interno da una statua della Vergine realizzata in legno di cirmolo dal ten. Giuseppe Caimi (caduto alla fine del 1917 sul Grappa). 

     

    Della cappella ben poco rimaneva all’inizio del secondo decennio di questo secolo, quando nel Gruppo di Caoria prese forma il progetto di recupero: qualche pilastro schiantato, sassi sparsi e un sedime a stento ricordato da qualche brandello di muro a calce invaso da abeti ed ontani. Esattamente cent’anni dopo la sua consacrazione, con una memorabile due giorni, gli alpini di Caoria hanno avuto la soddisfazione di celebrare l’avvenuto recupero dell’edificio sacro, ripristinato nelle sue originarie fattezze.

    Le celebrazioni sono iniziate nella mattinata di sabato 26 agosto per il 60º anniversario della fondazione del Gruppo con l’ammassamento e la sfilata attraverso il paese fino all’ex cimitero militare italiano con il toccante intervento della fanfara alpina di Ala. Dopo gli onori alla bandiera e ai Caduti, la deposizione di una corona e la sfilata per le vie del paese. Un apprezzato pranzo, allestito dai Nu.Vol.A. ha consentito a tutti una pausa ristoratrice. Nel pomeriggio visita ai restaurati insediamenti militari italiani di Pralongo.

    Qui i convenuti hanno potuto ascoltare Luca Girotto il quale, grazie anche all’apprezzata presenza di vari figuranti in divise d’epoca e di suggestivi allestimenti, ha illustrato la nascita, l’evoluzione, la funzione e le caratteristiche tecnico-strutturali di questo importante sito storico raggiungibile da visitatori di qualsiasi età. In serata la proiezione di un dvd che ha rievocato gli eventi salienti organizzati negli ultimi vent’anni dagli instancabili alpini di Caoria guidati da Luigi Caser. L’indomani l’evento centrale presso il Campìgol del Fèro, dove sorge l’edificio sacro restaurato dagli alpini: la cappella del Feltre, a suo tempo fortemente voluta da don Luigi Agostini. Un’organizzazione impeccabile ha permesso di convogliare in breve tempo centinaia di persone e anche un picchetto d’onore costituito da alpini in armi del 7º reggimento di stanza a Belluno insieme al col. Fregona.

    Purtroppo, immediatamente prima della cerimonia, un grave lutto ha colpito la comunità alpina convenuta sul luogo: uno di coloro che in maniera importante avevano contribuito a recuperare e riportare in situ i resti della diruta cappella, il Capogruppo di Sorriva Giovanni Appocher, è caduto stroncato da un malore improvviso proprio davanti alla chiesetta. Un “andare avanti”, quello di Giovanni, che a molti è apparso in simbolica continuità con il sacrificio delle giovani vite che cent’anni prima avevano preso parte alla prima erezione del sacro edificio. Dopo l’alzabandiera e l’onore ai Caduti resi dal picchetto di alpini in armi, la Messa presieduta dall’arcivescovo emerito di Trento mons. Luigi Bressan. Infine i discorsi delle autorità.

    La giornata, alla quale hanno preso parte numerosi familiari degli ex combattenti che sul Monte Cauriol spesero parte della loro giovinezza, si è poi conclusa con la consegna dei riconoscimenti da parte degli alpini di Caoria, ai Gruppi presenti alla cerimonia. Il Gruppo di Caoria ha così simbolicamente coronato e concluso un impegno iniziato oltre vent’anni fa incentrato sul “preservare la memoria” degli avvenimenti e delle persone che, al di là dei nazionalismi e delle personali interpretazioni, hanno fatto la storia del Vanoi. Alcuni di coloro che quel ciclo iniziarono sono “andati avanti”, ma molti altri hanno potuto seguirne e condividerne l’evoluzione, i successi, le difficoltà e le fatiche: a loro va il ringraziamento dell’intera Valle.

    Luca Girotto