Traditore mai

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    Sono un amico degli alpini. Mi ha colpito la lettera apparsa sul numero di febbraio, nella quale lo scrivente approva la definizione di traditore affibbiata a Cesare Battisti. Se così fosse, sarebbe in ottima compagnia assieme a Nazario Sauro, Fabio Filzi, Damiano Chiesa e migliaia di altri fuoriusciti che hanno rischiato da subito la vita per scappare verso l’Italia, sapendo che in caso di cattura sarebbero stati immancabilmente giustiziati.

     

    Maria Bergamas, madre del disperso Antonio, un fante italiano “fuoriuscito”, fu designata alla scelta della salma del Milite Ignoto. Secondo tale astruso concetto, il simbolo del sacrificio dei nostri soldati, sepolto all’Altare della Patria, è stato scelto dalla madre di un traditore? Rifiuto tale assurda tesi. Lasciatemi i miei eroi. Dalla lettera traspare un’anti italianità nemmeno tanto latente e, forse, il corrispondente avrebbe preferito fare il sevizio militare negli Alpenjäger anziché negli alpini. Possiamo noi definire lui traditore? Roberto Pulli Caro Roberto, qui non facciamo le sfide, ma stavolta hai vinto uno a zero.