TORINO Sul Monte Nero per onorare i Caduti

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    Come ricordare degnamente il 90ºanniversario della conquista di Monte Nero?Tornandoci, naturalmente, hanno detto alcuni veci della sezione di Torino (molti già del 3º e del 4º, qualcuno del 5º Alpini). Già dieci anni or sono alcuni alpini torinesi erano saliti lassù con il mitico Giovanni Vecchio, combattente dell’Exilles ed alpinista di vaglia, scomparso quasi centenario pochi anni fa. Anche nella spedizione 2005 c’erano i veci , come l’alpino Mario Bertello, da Castelnuovo Don Bosco, classe 1923, o come l’alpino Franco Morra, che ha appena un anno di meno.

    Ma penna nera, montagna e tradizione affratellano le generazioni: e così, insieme a loro ed a una robusta pattuglia tra i settanta ed i sessant’anni, quest’anno ha salito la storica cima slovena anche un alpino classe 1964, Bruno Riva, di Alpignano. In nove, sotto la guida di Giorgio Coizza, penna bianca del coro ANA di Torino, hanno percorso in pellegrinaggio i vecchi sentieri di guerra, nelle stesse ore notturne in cui, il 16 giugno 1915, il 3º reggimento alpini muoveva all’attacco delle postazioni austroungariche. È stata una emozione profonda ed unica, difficilmente descrivibile.

    Lo hanno fatto a nome di tutti: la salita a Monte Nero, infatti, quest’anno si inscrive tra le celebrazioni ufficiali per l’85º della Veja Torino, sezione primogenita dell’ANA. La tromba dell’alpino Felice Andriano ha suonato il silenzio, mentre il vessillo della sezione e i gagliardetti di Torino Centro, Castelnuovo ed Alpignano si inchinavano nell’onore ai Caduti. Franco Morra ha recitato la Preghiera dell’Alpino. Aggiungendovi un’intenzione speciale in più: che Dio protegga, nell’arduo dovere, le giovani penne nere della Taurinense in Afghanistan e in Kosovo ed i ragazzi del Monte Cervino , rischierati in Iraq. Sulla via del ritorno, omaggio al Sacrario di Redipuglia. E il prossimo appuntamento , dicono ora i nostri, è per il 2010, quando cadrà il 95º dell’impresa .

    Giorgio Coizza