Da tantissimi anni mi interesso ai quasi 300.000 esuli fiumani e giuliano dalmati in Italia. Una delle questioni più spinose naturalmente è quella della toponomastica e del bilinguismo. Soltanto in alcune località dell’Istria, dopo il crollo del comunismo, al nome slavo è stato aggiunto nelle vie e nelle piazze l’originario nome italiano. Leggo oggi con stupore che, viceversa, nei cartelli turistici a cura del Club Alpino di lingua tedesca sono stati tolti tutti i toponomi italiani, provocando le indignate proteste dei turisti e della minoranza italiana che ritiene, giustamente, che l’Alto Adige, Sud Tirolo, sia ancora in Italia. Proprio perché conosco bene i danni che il fascismo ha causato con la sua scellerata politica di cancellazione della ricchezza derivante da identità linguistiche diverse, e gli odi devastanti che ne sono derivati, rimango stupefatto di questa sciagurata iniziativa che spero venga al più presto corretta.
Sen. Carlo Giovanardi, Sottosegretario di Stato
Purtroppo la sciagurata iniziativa di togliere dai cartelli turistici i toponomi italiani fa parte di un disegno perseguito con determinazione: cancellare 90 anni di presenza italiana in Alto Adige. Oggi, il trattamento dell’Italia alla minoranza sud tirolese è di gran lunga migliore di qualsiasi altro in altre realtà simili in Europa, Austria compresa. Evidentemente non basta. Bisogna dare un segno preciso, che c’è un limite alle pretese, superato il quale è lo Stato a perdere autorità e dignità.