STORIA TIRANO Nel ricordo d'un glorioso battaglione

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    DI MARIO DELLA POLLINA


    Tirano è un ridente borgo sulle sponde dell’Adda in una felice posizione al confine con la valle di Poschiavo della Confederazione Svizzera e conta circa 8.000 abitanti. È meta turistica e commerciale all’incrocio di grandi vie di comunicazione
    che, attraverso il Passo dell’Aprica, Passo Bernina, Bormio, Livigno, Passo Stelvio e Santa Caterina portano in Trentino Alto Adige, Austria, Svizzera e Germania.
    È centro storico rinomato per i suoi antichi palazzi, già residenza dei nobili Torelli, Visconti Venosta, Salis, Lambertenghi, Merizzi ed è cinto dai resti d’una cerchia muraria fortificata, con le antiche porte d’accesso alla città tutt’ora agibili: Porta Milanese, Porta Poschiavina e Porta Bormina e dal Castellaccio, opera di Ludovico Sforza detto ‘il Moro’.
    È meta di pellegrinaggi verso la ‘Basilica della Madonna di Tirano’, santuario sorto per volere popolare a seguito dell’apparizione della Madonna al beato Mario Homodei, avvenuta il 29 settembre 1504, ora assunta a ‘Patrona della Valtellina’. Per il 29 maggio 2004, quando ricorreranno i 500 anni dall’apparizione, è in programma una grande commemorazione.
    Ed è in questa splendida terra di gente di montagna che il 12 marzo del 1967 nasce la sezione Tirano, dal potenziamento del gruppo esistente che faceva capo alla sezione Valtellina.
    Era stato così per tanti anni, ma Tirano meritava una sezione autonoma: la cittadina era la sede estiva del mitico, omonimo battaglione fondato nel 1886 e patria di alpini che non furono secondi a nessuno: lo testimoniano le sette Medaglie d’Oro al Valor Militare sui fronti dell’Eritrea, della Grande Guerra, della Grecia e della Russia, concesse ad alpini del battaglione che resteranno nella storia: capitano Franco Briolini, tenente Giuseppe Perego, sottotenente Giuliano Slataper, tenente Giovanni Soncelli, capitano Giuseppe Grandi, tenente Giovanni Piatti, tenente Lorenzo Nicola.
    La sezione prenderà il nome di una medaglia d’Argento, il sottotenente Danilo Tozzi, primo presidente sarà Gianluigi Bonisolo, che resterà in carica fino all’86, quando gli subentrerà, per un anno Mario Rumo, e poi Lino Bassetto, andato avanti quattro anni fa. Attuale presidente è Luigi Trimarchi, 1º capitano medico.
    La sezione è sempre stata un tutt’uno con il battaglione Tirano: ne ha onorato la storia, ne ha conservato la memoria dopo lo scioglimento del reparto, avvenuto il 23 marzo del ’91, quando già si avvertivano le prime avvisaglie d’un orientamento che avrebbe portato alla progressiva rarefazione dei reparti alpini dal loro ambiente naturale. Il primo atto d’amore è avvenuto nello stesso giorno della costituzione della sezione, con il 1º raduno interregionale degli alpini del 5º reggimento e del battaglione Tirano. L’appuntamento si ripeterà due anni dopo, e poi nel ’72, all’Aprica nell’85, e ancora a Tirano nel 1997.
    Intanto nascono nuovi gruppi, Aprica, Tresenda, Valdidentro e Valfurva: oggi se ne contano 16, con 1.400 soci effettivi e 200 soci aggregati.
    Fiore all’occhiello della sezione è il nucleo di Protezione civile, nato undici anni fa con il contributo dei volontari dei gruppi di Villa Bianzone, Mazzo e Valdidentro. Non è certo un nucleo soltanto sulla carta, perché reggerà l’urto di drammatiche circostanze, impegnandosi a fondo sul territorio sgomberando frane, ripristinando
    viabilità compromesse, assistendo la popolazione alluvionata ed evacuata, contribuendo alla ricerca di persone scomparse nei boschi e in montagna, nell’opera antincendi. E, fuori dalla provincia, intervenendo a dare man forte ai volontari delle altre sezioni nei giorni dell’alluvione in Piemonte, in Val d’Aosta e durante il terremoto in Umbria. Gli alpini della sezione si dimostrano sempre all’altezza della situazione; merito anche del costante addestramento, partecipando a esercitazioni come quella di due anni fa, che in Valtellina e Valchiavenna impegnarono i nuclei di Protezione civile del 2º raggruppamento con campi base a Morbegno, Tirano e Valdidentro.
    Il giorno più triste nella storia della sezione è certamente il 23 marzo 1991, quando cessa di esistere l’eroico Tirano ; le drappelle del battaglione vengono consegnate dal generale Cicolin al sindaco della città Flavio Poluzzi.
    Saranno custodite come reliquie, perché raccontano la storia di un reparto che ha avuto tanta parte nell’ultima eroica battaglia di Russia, quella di Nikolajewka.
    Ed è appunto nel ricordo della campagna di Russia che la sezione viene incaricata, nel ’97, di offrire l’olio per la lampada della Madonna del Don, custodita dai frati di Mestre. La sacra icona venne recuperata fra le macerie di un’isba di Belogorije. A Tirano si racconta che l’icona fu trovata dagli alpini della 46ª compagnia del Tirano , comandata dal tenente Beppo Perego che la consegnò a padre Crosara perché la portasse in Italia.
    Per la sua posizione, il territorio di Tirano è un ottimo campo di gare in estate e in inverno. E così la sezione si trova ad organizzare numerosi campionati nazionali ANA, dalla corsa in montagna allo sci da fondo e slalom gigante. La vita associativa è altrettanto intensa.
    Ogni anno si svolge il pellegrinaggio in Vallombrina, al sacrario dedicato ai Caduti della Grande Guerra. Il sacrario, posto a 3.700 metri, fu restaurato dagli alpini del gruppo Valfurva, grazie all’impegno del capogruppo, il maresciallo Mario Testorelli, andato avanti l’anno scorso. Un impegno ripetuto dagli alpini di tutta la sezione in occasione del passaggio nel ’99 di Camminitalia, la grande impresa, durata dalla primavera all’autunno, in quasi duecento tappe, organizzata e animata dal generale Cesare Di Dato, direttore de L’Alpino. Per la circostanza ci fu anche una tappa svizzera, a Poschiavo, la sera del 24 agosto, con il simpatico coinvolgimento degli alpini elvetici.
    Sul piano interno, da registrare i gemellaggi con il gruppo piemontese di Calamandrana, una serie di visite reciproche con gruppi della Valsugana, in particolare con il gruppo di Viarago, che custodisce una pergamena del 1522 dalla quale risulta che nel paese si insediò una comunità proveniente proprio dalla Valtellina. Non poteva certo mancare la terra d’Abruzzo, e il ricordo del battaglione alpini L’Aquila e del compianto Peppino Prisco ultimo reparto militare ospitato, nel 1945, nella caserma Torelli, a Tirano, e al contributo dei suoi alpini alla liberazione di Bologna e Bergamo, aggregati alla quinta armata statunitense. Gli alpini della sezione sono stati ospitati dalla sezione gemella Abruzzi, che ha ricambiato la visita a Tirano.
    La storia della sezione è dunque strettamente legata a quella del suo battaglione: non poteva essere altrimenti: è una storia esaltante, quella di uomini forti e alpini di razza, legati alla propria terra, generosi in pace come lo furono indossando la divisa. Perché allora come oggi hanno in testa il cappello alpino.


    LA SEZIONE IN CIFRE


    IL PRESIDENTE



    Luigi Trimarchi, classe 1935, medico. Ha prestato servizio come sottotenente medico negli anni 61 62 al CAR di Montorio Veronese.
    Attualmente è 1º capitano medico. Il presidente sezionale, Luigi Trimarchi.


    LA SEZIONE
    La sede è in via Albonico, 3 Tirano tel. 0342/704858. È in programma una nuova baita in uno stabile di pr
    oprietà del comune, che dovrà essere ristrutturata.
    I gruppi sono 16: Aprica, Bianzone, Grosio, Grosotto, Lovero Valtellina, Madonna di Tirano, Mazzo Valtellina, Pedenosso, Piatta, Premadio, Semogo, Sondalo, Tirano Bui V., Tresenda, Valfurva, Villa di Tirano.
    I soci sono 1.395 gli aggregati 174.
    Cappellano della sezione è il maggiore padre Fiore D’Abbondio.


    I PRESIDENTI DELLA SEZIONE DI TIRANO
    Gianluigi Bonisolo 1967 1986
    Mario Rumo 1986 1987
    Lino Bassetto 1987
    Luigi Trimarchi dal 1987