Sfogliando i nostri giornali

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    La nostra stampa.

    T cc n Sez. Biella: BELLA L’ADUNATA, PERÓ

    L’Adunata di Bergamo è passata, fa ormai parte della storia associativa dell’ANA e noi ci fermiamo a fare alcune considerazioni. È stata un’Adunata faraonica, con la città orobica travolta da qualcosa che forse non era mai accaduto ma che, purtroppo, sta modificando quell’atmosfera a noi così cara Era ed è la festa di popolo più grande del mondo ma, se prima era aperta, vissuta e glorificata solo dagli alpini, oggi sta diventando una massa di gente che, oltre agli uomini dal cappello con la penna, ospita una ridda di individui che alpini non sono, che pensano bene di lasciare libero sfogo ai loro istinti più selvaggi. A parte queste considerazioni che non posso non esprimere, sono felice di aver sfilato davanti ad una Sezione semplicemente meravigliosa, che non finiva mai .

    Alpini in trasferta Sezioni canadesi e USA: SFILATA, CHE EMOZIONE

    Ogni sfilata porta con sé emozioni sempre nuove. L’enorme folla ai lati della strada che applaudiva al nostro passaggio, la tribuna d’onore, il Labaro e le autorità, i saluti di persone conosciute in passato e persino di un compagno di naja incontrato a Bergamo dopo 45 anni ricorda con emozione Gino Vatri. Dopo essere tornati in tribuna insieme a Dorino Papais, abbiamo deciso di unirci alle penne nere di Pordenone guidate dal presidente Gasparet che sfilavano come un battaglione in armi, al punto che mantenere la cadenza non è stato facile. Ma ci abbiamo provato mentre la mente volava ai tempi del servizio militare è stata davvero una grande emozione .

    Penna nera delle Grigne Sez. Lecco: IL MIRACOLO BERGAMASCO

    Dobbiamo parlare del miracolo della gente alpina delle terre bergamasche, che ha infiammato in noi l’ardimento del nostro cuore alpino. E a proposito di ardimento, se di miracolo dobbiamo parlare, beh allora non possiamo non rivolgerci a colui che, con San Maurizio, ora dall’alto ci protegge, il nostro beato don Carlo, che in migliaia abbiamo venerato nella cattedrale bergamasca. Grazie Bergamo, grazie bergamaschi, grazie don Carlo .

    Stella alpina Sez. Pisa Lucca Livorno: IL MULO FACCO

    Coloro che percorrevano la Statale della Val Pusteria, attraversando il pittoresco paese di Monguelfo, non potevano non vedere l’immenso fabbricato ai piedi del bosco: era la caserma Cesare Battisti Nella caserma vi era sepolto il mulo Facco Durante l’ultima guerra fu protagonista di commoventi episodi in Albania, dove, dopo che il suo conducente era stato colpito a morte da una scheggia, guidò da solo una colonna di rifornimenti, ed in Russia, dove confermò la riconoscenza alle penne nere durante la traversata del bosco di Comil (il cosiddetto bosco degli agguati) e, durante la ritirata, quando alla testa di un reparto di salmerie trascinò una slitta carica di feriti .

    L’Alpin Valdoten Sez. Aosta: TAVOLA ROTONDA IN SEZIONE

    La sede sezionale ha ospitato una tavola rotonda, organizzata in collaborazione con la fondazione Federico Chabod, durante la quale il direttore de L’Alpin Valdoten Alessandro Celi, il professor Marco Cuaz docente di storia della Valle d’Aosta presso la locale università e Gianfranco Ialongo, massimo esperto sul sacrario del btg. Aosta, hanno discusso del libro Alpini parole e immagini di un mito guerriero, di Mondini, Il libro indaga le modalità con le quali è stato elaborato il mito degli alpini .

    Sote le crode Sez. Cadore: GIOVANNI COMISSO

    Pochi sanno che Giovanni Comisso, il noto scrittore trevigiano fra i protagonisti della cultura italiana del ‘900, ha tra le sue opere degli anni ’30 un romanzo autobiografico intitolato Giorni di guerra, poi ripubblicato nel 1960 ed oggi nuovamente in libreria per i tipi dell’editore Longanesi. Si tratta di un vero diario degli anni dal 1914 al 1918, nel quale viene narrata l’esperienza di un giovane colto, di buoni studi, volontario nell’esercito italiano posizionato sul fronte nord orientale, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto .

    Fameja alpina Sez. Treviso: TARIFFE AGEVOLATE

    Grazie al nostro governo, che ha deciso di metterci in croce come Associazione. Con il decreto del ministero dello Sviluppo Economico del 30 marzo 2010 è stato sancito il termine, al 31 marzo, delle tariffe agevolate di cui potevano usufruire i giornali che rientravano in particolari tabelle (per noi la C) atte ad aiutare riviste di Associazioni, enti benefici ecc Grazie a questo provvedimento avremmo dovuto sborsare anche cinque volte tanto quanto pagavamo prima alle Poste. Dicono che potrebbe essere riveduto e corretto a favore delle Associazioni e delle ONLUS, ma finora non ci sono state novità. Ricordiamo che la stampa alpina, ed associativa in generale, è quel tessuto che genera coesione e motivazione alle mille realtà no profit la cui ricaduta sociale ed economica sul territorio e sulla popolazione ha un valore aggiunto un milione di volte superiore alle insignificanti agevolazioni legislative, fiscali e tariffarie che ci vengono riconosciute, ma di anno in anno ridotte. Ora, grazie ad alcune modifiche tecniche apportate al nostro periodico, dovremo sborsare fino a tre volte di più rispetto alle precedenti tariffe .

    Pubblicato sul numero di ottobre 2010 de L’Alpino.