La nostra stampa.
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EDUCHIAMO I GIOVANI ALLA PACE …La celebrazione del 4 Novembre, alla quale per il secondo anno consecutivo hanno partecipato gli alunni delle classi IV e V della scuola primaria Collodi, la lettura delle poesie sulla pace, da loro stessi scritte, nella sala consiliare del comune gremita di persone, mi ha commosso. Sono convinto che per avere domani un mondo migliore e senza guerre, occorre educare i nostri giovani alla pace, senza peraltro dimenticare quello che i nostri padri hanno fatto per darci la libertà, di cui oggi possiamo beneficiare . (Da Ca Nòsta, gr. Rosta Sez. Torino)
- 75 A SAN VENDEMIANO Gli eventi che sosteniamo costantemente, con affermata abnegazione, quasi contribuivano a far passare inosservato il traguardo dei nostri 75 anni di vita associativa Oggi ci è dato il privilegio di vivere questo importante passaggio, grazie a loro e a tanti di voi, che con generosità, altruismo e passione alpina, in questi 27.375 giorni non hanno mai mollato l’ascesa all’alpinità. Gli anni che ci portiamo nello zaino, ci permetteranno ancora di poterci divertire, ma ci ricordano inequivocabilmente, che da noi ci si aspetta la saggezza del buon esempio. Continuiamo l’ascesa . (Da L’Alpin de San Vendeman, gr. San Vendemiano Sez. Conegliano)
- GRAZIE A TE, PAOLA Sono Paola, un’infermiera professionale. Ho scoperto l’esistenza della Protezione civile di Cuneo in una serata d’estate, quando un amico mi ha invitata a partecipare ad un incontro con i responsabili del settore sanitario che operano all’interno della PC, i quali mi hanno illustrato i progetti per questo neo gruppo; proposte interessanti e realizzabili, quindi ho deciso di dare la mia adesione. Due fotografie, una tessera, un modulo da compilare ed eccomi iscritta alla PC ANA per dare vita al gruppo sanitario insieme ad un medico, una psicologa ed altri colleghi infermieri professionali Sono fermamente convinta di continuare a collaborare, con rinnovato impegno, con questo gruppo. Un grazie a tutti coloro che mi hanno dato questa opportunità . (Da Da pare n fieul, Sez. Cuneo)
- IMPARIAMO DAI REDUCI I nostri reduci non hanno mai amato la guerra, ma l’hanno subita così come coloro che sono Caduti sui vari fronti. I nostri reduci, però, hanno fatto il loro dovere fino in fondo, se non fosse altro che per il senso del dovere e per il senso dell’appartenenza alla Patria. I nostri reduci, nella convinzione di fare di noi degli uomini migliori, ci hanno raccontato gli orrori della guerra, anche se in un modo unico nel suo genere, come Andrea Romei in rima o, come Pasquale Corti, addirittura con le immagini, cercando di spiegare, specialmente ai giovani, l’inutilità della guerra che, pertanto, è da evitare nel modo più assoluto. I nostri reduci sono sempre stati e sono dei galantuomini. I nostri reduci sono orgogliosi del loro cappello alpino. Impariamo da loro . (Da L’Alpino reggiano, Sez. Reggio Emilia)
- TORNA IL NOSTRO NOTIZIARIO Questo notiziario del gruppo alpini di Collecchio viene riproposto agli iscritti, ma anche a tutti coloro che sono interessati alle molte attività della nostra Associazione. Esso vuole raccontare in modo semplice e documentato quanto gli alpini collecchiesi progettano e realizzano per il bene della comunità ed in occasione di quegli eventi che coinvolgono soprattutto le attività di volontariato, secondo gli indirizzi della Statuto associativo. Nell’intervallo temporale in cui questo notiziario non è uscito (dal 1997) sono accaduti molti avvenimenti tristi e gioiosi. Sono andati avanti diversi alpini . (Da Sempre alpino, gr. Collecchio Sez. Parma)
- GLI INTERNATI DI FOSSOLI Il gruppo alpini di Mede ha organizzato una visita all’ex campo di concentramento di Fossoli paese modenese situato a pochi chilometri da Carpi per celebrare la giornata della memoria Tra gli internati di Fossoli figurano alcuni ebrei nati a Mede: Camillo Sacerdote e i figli Sergio e Sabato, deportati e morti ad Auschwitz e anche l’alpino martire Teresio Olivelli, nativo di Bellagio ma lomellino di adozione, morto a Hersbruck (Germania) il 17 gennaio 1945 a soli 29 anni . (Da Penne nere di risaia, gr. Mede Sez. Pavia)
- LA GRANDE FAMIGLIA ALPINA Fare cultura non vuol dire pensare a progetti grandiosi, complessi. Basta comunicare, cioè rendere comune, la nostra specialità, i nostri principi, il nostro impegno nei settori del sociale e della Protezione civile, il rispetto per la montagna, per coloro che la abitano e per tanti altri che amandola ne fanno come noi una fondamentale ragione di vita. Non possiamo e non dobbiamo accettare che questo immenso, insostituibile patrimonio che è la grande famiglia alpina vada perduto. Incontriamo i ragazzi delle scuole, anche i più piccoli. Promuoviamo incontri, dibattiti, serate a tema, proiezioni di filmati, mostre fotografiche . (Da Notiziario, Sez. Francia)
Pubblicato sul numero di febbraio 2010 de L’Alpino.