Sfogliando i nostri giornali

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    La nostra stampa.

    • LA P.C. SPIEGATA AI RAGAZZI Tre volontari della squadra di Protezione civile ANA di Barge (sezione Saluzzo), sono stati impegnati nelle scuole di San Martino e di Crocera di Barge, a stretto contatto con i bambini della primaria e della scuola dell’infanzia. I relatori hanno presentato, modulando linguaggio e atteggiamento conformemente all’età degli alunni, le caratteristiche e la composizione organica della Protezione civile, l’impiego del personale di P.C., dell’ospedale da campo e delle unità cinofile in azioni di riconosciuto valore d’impiego, gli ambiti di competenza, gli spazi di attività e di intervento della P.C. . (Da Nôi sôma alpin, Sez. Saluzzo)
    • ALPINI E MULI Il 7 settembre 1993, nella caserma D’Angelo di Belluno, sono stati venduti all’asta gli ultimi ventiquattro muli in forza alle Truppe alpine. Da quella data è così tristemente scomparso un binomio che aveva accompagnato le penne nere sin dalla loro origine: quello tra l’alpino e il mulo. Il mulo, animale nato dall’incrocio tra un asino ed una cavalla, è dotato di forza non comune ma anche di un carattere poco docile, spesso testardo. Proprio questo temperamento diventerà proverbiale ed entrerà nelle tradizioni degli alpini . (Da Gemona alpina, Sez. Gemona)
    • VANDALI Per la seconda volta, vili mani hanno colpito e danneggiato all’Alpe pala di Miazzina il faro che illumina il nostro memoriale, monumento in memoria degli alpini Caduti. È un dato di fatto che il nostro Paese stia degenerando nella perdita dei valori che guidano l’esistenza retta degli uomini, valori che certamente costituiscono il cardine del pensiero alpino. Dietro al vandalismo al faro dell’Alpe Pala c’è chi ha parlato di inquinamento luminoso, che disturberebbe le rotte migratorie degli uccelli. Chi usa queste scuse non solo non sa nulla di animali né di inquinamento ma vuole giustificare la propria vigliaccheria nell’offendere la memoria degli alpini. Quel faro illumina e ricorda uomini Caduti nel compimento del loro dovere . (Da O u rump o u moeur, Sez. Intra)
    • L’OMELIA DI DON LEONARDO È stata celebrata una santa Messa al campo e il celebrante è stato don Leonardo Zenoni, da poco tempo ordinato sacerdote e figlio di un nostro alpino. È stata una cerimonia semplice e suggestiva, don Leonardo ha fatto una bella omelia. Prendendo spunto dal Vangelo, appena letto, ha ricordato come noi alpini, seguendo la dottrina dell’amore predicato da Gesù, ci lasciamo coinvolgere in questi insegnamenti che cerchiamo di seguire impegnandoci nell’aiuto al prossimo . (Da Alpini a Nembro, gr. Nembro Sez. Bergamo)
    • BOLZANO 1949 La sezione Alto Adige, la più a nord di tutta Italia, è sempre stata ritenuta l’avanguardia eloquente delle penne nere sui nuovi confini d’Italia, compito che la sezione atesina dell’ANA ha sempre svolto con misura ed intelligenza Data saliente e di grosso rilievo quella del mese di ottobre 1949, che riguarda l’Adunata nazionale di Bolzano, la prima e purtroppo l’unica sinora: in piazza Walther, pullulante di penne nere, santa Messa e poi sfilata per le vie cittadine. È stata definita una manifestazione molto disciplinata e tranquilla . (Da Scarpe grosse, Sez. Bolzano)
    • CONDINO E RONCONE Si è concluso da pochi giorni il raduno sezionale della nostra sezione. Quattro giorni non solo di festa ma soprattutto di ricordi della Grande Guerra. In occasione del raduno sezionale i gruppi ANA di Condino e Roncone festeggiavano il loro 75º anniversario di fondazione. Proprio questi due paesi, durante la prima guerra mondiale, erano divisi dal fronte che scendendo dall’Adamello spaccava a metà la valle del Chiese. Non a caso si è voluto dare un’impronta storico culturale alle manifestazioni collaterali. Manifestazioni che a dire il vero erano iniziate già qualche giorno prima con la presentazione del libro La conquista dell’Adamello. Il diario del capitano Nino Calvi, di Marco Cimmino . (Da Doss trent, Sez. Trento)

    Pubblicato sul numero di gennaio 2010 de L’Alpino.