Qualcuno, al CISA di Conegliano, ha avanzato un quesito relativo ad alcuni argomenti sociali di interesse nazionale e sulla necessità della partecipazione al dibattito sociale, aderendo, anche se indirettamente, a movimenti di opinione. Come al solito, chi è pro e chi è contro. Noi, alpini all’estero, siamo spesso poco propensi a schieramenti opinionistici. Lo sappiamo da sempre. Il nostro regolamento lo indica. Con il nostro modo di vivere, fatto di concretezza, di impegno, di integrazione, di senso civile che tiene conto della nostra cultura integrata con una cultura straniera, manifestiamo giornalmente come ci si comporta nel rispetto delle nostre e delle idee altrui.
La forza morale che ci deriva dal nostro senso di appartenenza alla nostra civiltà italiana, ci guida e riempie di senso le nostre azioni. Da questo modo di essere dobbiamo attingere spunto per riempire di contenuti i nostri giornali, anche se spesso fatti di solo fotografie. Un giornale degli alpini, è un polo di informazione per gli associati. Ma ogni giornale ricopre anche un ruolo di formazione toccando temi quali: la Patria, la Costituzione, il comportamento, l’onestà e il rispetto per l’ambiente e per la montagna in modo particolare, il degrado morale, la verità contro la menzogna, i diritti e i doveri, la scuola.
Formazione che passa attraverso la vita associativa, basata sul nostro credo alpino. Solo in questo modo riusciremo a combattere il degrado morale con il nostro senso di appartenenza a questa Italia, a questa Patria, costituendo sempre e comunque un baluardo fermo e sicuro, una contrapposizione, non un giudizio.
fabre
(Da La nostra baita periodico della sezione ANA Svizzera n. 96 giugno 2010)
Pubblicato sul numero di ottobre 2010 de L’Alpino.