Scusate il disturbo

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    Pensando fosse arrivato all’ultimo atto ero pronta a ritirarlo, il vostro presidente nazionale, come USATO , perciò avevo intenzione di scrivere una lettera per ringraziare del RESO . Non è così, ma scrivo ugualmente. Sono sua moglie da 45 anni ed ho condiviso da sempre la mia famiglia con quella degli alpini; d’altronde ci divide solo una N (Anna ANA).

    All’inizio sono entrati in casa piano piano poi andante allegro ed infine forte fortissimo come nelle migliori fanfare. In tutti questi anni ho sopportato, compreso ed accettato le molte assenze del marito tanto da esserne ormai abituata, come tutte le altre mogli, a cui rivolgo un caro pensiero di solidarietà; ci consideriamo vedove verdi .

    Per fortuna tornano con camicie, abiti e molto altro da ripulire. Corrado forse è incrociato con un robot, perché anch’io mi stupisco di quanta resistenza fisica e mentale lo accompagni; quando è a casa: legna, orto e giardino non gli danno tregua, forse è così che si ricarica. Poche volte ho seguito Corrado nei suoi tour alpini, trovando sempre un’accoglienza veramente grande, come è nel vostro costume.

    La simpatia, la generosità e la dedizione che avete nel dare l’ho scoperta ovunque. Ancora mi chiedo che cosa Vi renda così speciali, non so dare una risposta se non che: l’uomo ha bisogno di condividere la propria esistenza con i propri simili seguendo i valori inculcati da giovani. Noi donne Vi siamo di supporto sapendo che siete nel giusto. Ho avuto anche il privilegio, riservato al presidente, di incontrare personaggi particolari, di vedere luoghi e cose splendidi e di gustare specialità da tutto il mondo. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE di cuore.

    Conservo nella mente ciò che ognuno di Voi mi ha lasciato. Da Bruno di Moggio Udinese ad Ornello dell’Aquila, legati dal terremoto vero, a tutti gli altri legati dal terremoto dell’anima, sempre pronti a fare ponti d’oro per gli altri ed anche per me. Ci riuscite sempre. Non mi resta che salutare tutti da Nord a Sud, da Est a Ovest. E gli alpini all’estero, di cui ho conosciuto e invidiato la forza d’animo che li ha sorretti in ogni momento del loro percorso di vita. Abbraccio tutti con affetto e tolgo il disturbo.

    Anna Gaia Perona

    Pubblicato sul numero di luglio agosto 2010 de L’Alpino.