Scoprire che alpini è bello!

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    “Ora ha un senso cantare Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte. L’Italia chiamò, dice Elena, 18 anni, liceo linguistico. “Ho imparato che di fronte alla fatica hai due possibilità: arrenderti o affrontare la situazione e crescere”. Le fa eco Daniela, 17 anni, liceo classico: “L’alzabandiera mi è rimasto nel cuore… e poi le escursioni, dolori alle gambe, alla schiena e alle spalle per il peso dello zaino, vesciche ai piedi e ginocchia gonfie per i più “veci”, ma lo sforzo e la stanchezza sono stati ricompensati da paesaggi mozzafiato! È stata una delle esperienze più belle e significative che abbia potuto vivere finora… Ho riscoperto i valori dell’amicizia, della collaborazione, del rispetto e dell’adattamento alle diverse situazioni…”.

     

    Così, o comunque sempre in tema, anche per le altre 15 ragazze e i 27 ragazzi, tutti delle scuole superiori che hanno manifestato entusiasmo, voglia di riprovarci, legato amicizie destinate a durare nate in questa settimana trascorsa al 6° reggimento Alpini di San Candido, in Alto Adige, facendo vita da caserma: sveglia alle 6.10, adunata, alzabandiera schierati sugli attenti, inquadrati con i militari (c’era anche una compagnia di fucilieri di marina del San Marco), e poi escursioni, corsi di roccia, rancio (si mangia quello che viene dato e si scopre che è buonissimo!), arrampicate, libera uscita e alle 22, tutti in branda. Ma torniamo all’esperienza di questi giovani. Tutto era cominciato con i contatti degli alpini della sezione di Bergamo presieduta da Carlo Macalli con Marco Fumoso, dell’Ufficio provinciale scolastico ed il comandante del 6° Alpini.

    Regista del tutto, Natale Bertuletti, che i ragazzi hanno promosso sul campo “sergente di ferro”, severo quanto amato. Manifestata la possibilità per una cinquantina di studenti di trascorrere una settimana con gli alpini a San Candido, i vari istituti scolastici hanno raccolto un numero di adesioni di gran lunga superiore. Dopo una sommaria selezione, sono stati scelti cinquanta studenti, divenuti 44 per sopraggiunti impegni o rinuncia. Ed è cominciata l’avventura per questa variegata pattuglia con volontari del soccorso alpino e volontarie della Protezione Civile sezionale al seguito. Antonella, una di queste, racconta che “sì, gli istruttori sono severi, ma sui sentieri, nei passaggi più difficili ti tendono la mano e ti accorgi che sono lì quando ne hai bisogno”.

    Nasce ammirazione per questi alpini: “Non credevo che i militari fossero così disponibili e aperti con noi…”. Hanno conosciuto l’Afghanistan dai racconti di alpini che ci sono stati, dei pericoli affrontati con serenità e grande preparazione; parlato con alpine, poco più che ragazze, e a qualche studentessa è venuta la voglia di arruolarsi. Hanno apprezzato il “terribile” istruttore maresciallo Ewald Beikircher, divenuto alla fine “il mitico Beikircher”, e tutta la squadra alla quale erano stati affidati comandata dal capitano Girotto. E, prima di partire, tutti in gruppo per la foto ricordo, con alle spalle la bandiera e qualche lacrimuccia nel salutare con gratitudine gli alpini diventati amici e compagni d’una settimana indimenticabile.

    Da questa preziosa esperienza, da questo piccolo miracolo che in così poco tempo ha trasformato i ragazzi, ma anche chi li ha accompagnati (una volontaria ha scritto che “non sono le regole che non vogliono ma la solitudine, l’incoerenza di noi adulti… Per educarli dobbiamo essere lì, con loro, a condividere e soffrire…”) nasce una considerazione amara: una settimana di vita di caserma, di disciplina, di fatiche da sopportare e nuove prove da superare è bastata per far riflettere e maturare questi giovani, far scoprire il valore dell’amicizia, la soddisfazione di aver vinto la fatica e la prova con se stessi. Per farne persone responsabili. Cosa abbiamo, cosa hanno perso questi ragazzi con l’abolizione della leva? “Grazie ragazzi – ha scritto Antonella – mi avete ridato fiducia. Tornata a casa, ho baciato le mie figlie… ho capito che basta loro chiedere e saranno pronte a dare…”.