Ritorno a Susa

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    Tre giorni intensi, tre giorni spesi a riportare le penne nere in una città che sin dagli anni della fondazione delle Truppe Alpine è stata alpina per eccellenza. Susa, già dal 1872 sede della 7ª compagnia delle quindici previste, poi sede del 3º battaglione nel 1875, del 5º nel 1878 e infine nel 1880 dei battaglioni Val Dora e Moncenisio. Presupposti niente male.

    Un borgo sempre invaso da penne nere fino al 1991, quando i reparti lasciarono la città con destinazione Fossano e il gruppo Pinerolo venne sciolto. Tristemente vuote le due caserme Cascino ed Henry e fine di un’epoca. Sono passati venticinque anni e finalmente Susa si è risvegliata colma di penne nere che hanno occupato le sue vie, tra vestigia romane e centro storico. È stato grande l’impegno organizzativo commisurato alla forza della Sezione Val Susa che certamente grande non è ma che si è dimostrata immediatamente entusiasta dell’idea nata in un giorno d’inverno del 2013, dopo la cerimonia di Nowo Postojalowka.

    Fitto il programma delle manifestazioni, tra mostre e concerti, prima di cori e poi di fanfare con l’indubbia chicca della presenza della fanfara del 27º Battaillon de Chasseurs Alpins di Annecy che ha entusiasmato la folla accorsa all’arena romana per scoprirla e applaudirla. E proprio una fanfara, quella sezionale, apriva la tre giorni salutando la città, suonando per le vie e nelle piazze quasi a voler dire a tutti e con gioia “ci siamo, si parte”. E sulle note della fanfara si tagliavano i nastri delle mostre dei bozzetti del concorso manifesto e delle cartoline militari.

    E poi, la serata dei cori… Sabato pomeriggio l’arrivo del Labaro, l’alzabandiera, gli onori ai Caduti e le orazioni ufficiali: il 19º raduno entra nel vivo con la fanfara Ana Val Susa che ha aperto la prima sfilata. Grande l’entusiasmo, prime lacrime tra gli spettatori, tante bandiere tricolori tra quelle colorate dei borghi segusini lungo il tragitto che si snodava verso l’imponente cattedrale di San Giusto dove il vescovo mons. Alfonso Badini Confalonieri ha benedetto il nuovo vessillo sezionale.

    L’arena romana, stracolma di pubblico, ha applaudito lo spettacolo delle fanfare e accompagnato gli spettatori verso la lunga e tranquilla notte verde. E infine la domenica, con il popolo alpino che ha invaso Susa, che l’ha abbracciata, che l’ha percorsa lungo la sua storia, tra gli applausi, le lacrime e la gioia di vivere.

    Una giornata indimenticabile e irripetibile, due parole che sono il sunto di questo raduno. Due parole scandite dal Presidente sezionale Giancarlo Sosello, dal sindaco Sandro Plano e dal Presidente nazionale Sebastiano Favero. E forse anche dal generale Federico Bonato, comandante delle Truppe Alpine, che finalmente questa volta ha potuto sfilare non solo accanto agli alpini della Val Susa, ma anche nella terra della sua piccola, grande Sezione.

    Dario Balbo

    valsusa@ana.it


    NUOVO REFERENTE DEL 1º RGPT.

    Gianpiero Gazzano, Presidente della Sezione di Mondovì, è il nuovo segretario coordinatore del 1º Raggruppamento che comprende le 25 Sezioni di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Francia. È stato eletto all’unanimità dai Presidenti sezionali durante l’incontro tenutosi nel Forte di Exilles. Sostituisce Giancarlo Sosello.