Conclusa la missione della portaerei Cavour ad Haiti sconvolta dal terremoto del 12 gennaio scorso. Una missione durata due mesi ed alla quale ha partecipato anche un reparto alpino composto da elementi di vari reggimenti alpini: genieri del 2º guastatori di Trento, trasmettitori del 2º reggimento di Bolzano, artiglieri del 3º da montagna di Tolmezzo.
Una task force guidata del ten. col. Ovidio Esposito, comandante del battaglione Iseo . A parte la preziosa opera fornita da marinai dell’ammiraglia comandata dal capitano di Vascello Gianluigi Reversi, da personale dell’Aeronautica, carabinieri, vigili del fuoco e crocerossine, i nostri alpini hanno dimostrato ancora una volta la loro professionalità e versatilità d’impiego rivelandosi indispensabili in quel tragico frangente.
I genieri alpini, con i mezzi movimento terra e le attrezzature speciali in dotazione, hanno rimosso migliaia di metri cubi di macerie in tredici cantieri loro assegnati per agevolare la viabilità e facilitare gli aiuti umanitari ed i soccorsi, demolito strutture pericolanti divenute pericolose per la popolazione.
I trasmettitori hanno assicurato le comunicazioni, gli altri alpini hanno garantito sicurezza e ricostruito infrastrutture presso ospedali, istituti scolastici, centri di accoglienza e numerosi istituti religiosi delle missioni cattoliche, distribuendo, con le altre forze della missione italiana, viveri, acqua e medicinali e contribuendo alla ripresa e alla normalizzazione della vita quotidiana della popolazione locale alla quale hanno lasciato un buon ricordo.
Ora un’altra missione ancora più difficile attende gli alpini della Julia: l’Afghanistan, dove a ottobre daranno il cambio alla brigata Taurinense, schierata dal mese scorso nella provincia di Herat.
Pubblicato sul numero di maggio 2010 de L’Alpino.