Ricordi cancellati

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    Colpo mortale ai nostri ricordi. Le nostre caserme sono state svendute per costruire alloggi militari. Si è scelta la strada del compromesso con un partito che vede le nostre Truppe alpine come fumo negli occhi. Il ministro parla di valori e di ideali di patria, quando sa benissimo che nei paesi dell’Alto Adige, quando non ci saranno più le Truppe alpine o sarà minima la loro presenza, verrà meno anche la presenza della popolazione di lingua italiana. Addio Varna, Dobbiaco, Appiano, Monguelfo, Silandro ecc.: tante generazioni hanno passato in quelle località tanti mesi della loro giovinezza per un servizio alla patria.

    Pier Alberto Possati Verona

    Nella tua lettera si incrociano più problemi: la riduzione della presenza militare in Alto Adige, il cambio di destinazione di tante caserme non più utilizzate, i rapporti tra cittadini italiani di lingua e tradizioni diverse, i ricordi di chi ha prestato servizio di leva in quelle terre. Impossibile affrontarli tutti in questa rubrica. Quello che si può toccare con mano e che per certi versi sorprende, o forse neanche tanto, è la sistematica riaffermazione e riappropriazione dell’identità tirolese, a scapito di quella italiana, di un territorio della Repubblica, nonostante abbia avuto privilegi sotto il profilo economico e dell’autonomia come nessun altro in Europa.

    Pubblicato sul numero di ottobre 2008 de L’Alpino.