Siete voi che dovreste parlare, non io. Prima, quando mi avete raccontato della guerra, mi avete fatto accapponare la pelle . Con queste parole don Carlo ha iniziato l’omelia, rivolgendosi ai reduci seduti con lui, dall’altare allestito per la Messa al campo. E sono stati loro, i reduci della Divisione alpina Cuneense, i protagonisti del 61º raduno nazionale al Colle di Nava, organizzato dalla sezione Imperia, svoltosi domenica 4 luglio. Alle 9 lo spiazzo dell’ammassamento era già gremito di alpini in attesa di sfilare verso il Sacrario che ricorda i 13.470 Caduti e i 2180 tra feriti e congelati dei 16.500 alpini della Divisione partiti nel luglio del 1942 da Mondovì.
La sfilata è partita puntuale, con in testa la fanfara della Taurinense, seguita dagli alpini in armi del 1º rgt. artiglieria da Montagna di Fossano, dal sindaco di Pornassio Raffaele Guglierame, da altri 5 sindaci dei Comuni limitrofi, dal presidente della Provincia di Imperia Luigi Sappa, e poi 22 vessilli e una selva di gagliardetti (circa 140). Erano presenti i consiglieri nazionali Luigi Bertino, Stefano Duretto e Giovanni Greco in rappresentanza della sede nazionale. Dopo l’alzabandiera è seguita la Messa al campo accompagnata dal coro sezionale Monte Saccarello, diretto da Gian Paolo Nichele e dalla fanfara Colle di Nava . Sono seguiti la lettura della Preghiera dell’Alpino da parte del reduce Giacomo Alberti e gli interventi delle autorità.
Primo fra tutti il sindaco di Pornassio, Guglierame, che con la voce strozzata dalla commozione ha parlato dei reduci, sempre presenti nonostante tutto , seguito dal presidente della sezione di Imperia Vincenzo Daprelà, che ha ringraziato in particolare il suo predecessore Gianfranco Marini e il ten. col. Tripodi del 1º da montagna che rappresentava la brigata Taurinense. Ha chiuso gli interventi il consigliere nazionale Bertino, che ha portato il saluto del presidente nazionale Perona e ha parlato della storia del Sacrario, ricordando il gen. Emilio Battisti ultimo generale della Cuneense, le cui ceneri sono conservate, secondo le sue volontà, nella cappelletta adiacente al Sacrario, tra i suoi alpini della Cuneense. Sono state poi deposte le corone al monumento ai Caduti e alla tomba del generale. La sera prima, nel cortile del Forte Centrale del Colle di Nava si erano esibiti i cori Monte Saccarello e il coro La Marmotta di Bernezzo (Cuneo).
Valeria Marchetti
Pubblicato sul numero di settembre 2010 de L’Alpino.