Dalla stampa di questi ultimi afosi giorni agostani apprendo che il signor Bossi durante una delle sue visite che, stando ai contenuti, direi veramente goliardiche, in Cadore si è messo in testa un nostro cappello. Non mi risulta che abbia fatto l’alpino. La cosa, pertanto, mi sembra molto incresciosa: già dobbiamo assistere ad abusi del genere in tante occasioni che nulla hanno a che fare con il nostro spirito e la nostra alpinità. Ci mancava un politico!
Paolo Salvi Motta Visconti (MI)
L’agenzia ANSA il 21 agosto batteva un comunicato: ‘Bossi indossa il cappello alpino. Noi i veri guerrieri e i veri condottieri’. Della ‘gag’ tra il capo della Lega e il ministro Tremonti si è impadronita la stampa nazionale che ha pubblicato, anche in prima pagina, foto e testi senza risparmio, dimentica che quando centinaia di migliaia di alpini invadono pacificamente le città d’ltalia non scrive una riga. Va bene così, anzi no. I politici sanno fare bene il loro mestiere specialmente nel ricercare i voti in tutti i modi; è qualche beota nostrano che svilisce un simbolo partecipando a manifestazioni di partito col cappello in testa. Ritengo tuttavia doveroso segnalare una stonatura: l’alpino è stato e continua ad essere un buon soldato. Mai vestiti i panni del ‘guerriero’. Quanto ai ‘condottieri’ … meglio lasciar perdere.