Quanta retorica

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    Retorica, retorica, sempre retorica…ci si immerge come in una melassa e se ne esce nauseati. Si parla sempre di amor di patria, si scomodano i morti che non possono aver voce. Se si interrogano i reduci, per la maggior parte, esclusi pochi esaltati, le guerre italiane sono state un sudario calato dall’alto su ragazzi, anche solo di 17 anni. Si sa, la patria italia (minuscolo) è sempre generosa nel distribuire ingiustizie. Mai sentito un accenno che tutte le guerre combattute dall’esercito italiano sono state dichiarate dall’Italia, paese profondamente belligerante (sic!). I confini non sono mai stati violati da nessuno. Il Piave mormorò, non passa lo straniero??!! Lo straniero se ne stava tranquillo nei suoi confini, magari fossimo governati dall’Austria! Per favore non confondiamo l’opera meritoria delle sezioni ANA con questo amor di patria da operetta, si tratta solo di buona volontà e spirito di sacrificio e di gruppo, dove il tricolore è la nota piu stonata.

    Antonello Conti Dolzago (Lecco)

    La tua arringa è lunga e ancora piu pesante di quanto riportato. Il fatto di aver prestato servizio civile ti dà la sensazione di poter giudicare tutti, anche la storia. Dovresti avere l’umiltà di leggere con piu attenzione gli scritti de L’Alpino e seguire con meno pregiudizi le nostre manifestazioni. Forse scopriresti di aver confuso la retorica con il sentimento di appartenenza ad una tradizione che tutto è fuorché militaresca. II senso di umanità, che ha sempre accompagnato l’alpino in armi e nella vita civile, anche nelle vicende piu drammatiche e dolorose, è un bene che vogliamo conservare e tramandare. Non siamo i giudici della storia, compito non nostro, ma confondere chi ha le responsabilità di tante, troppe carneficine con chi ricorda quelli che le hanno subite, mi sembra troppo. Onorare il soldato che ha fatto il suo dovere, quando il servizio militare non era un’opzione, ricordare la civiltà costruita dal nostro Paese con genialità nel corso dei secoli, identificarsi nel simbolo dell’unità nazionale possono essere soggetti da operetta per te e qualche altro. Per me, che pur detesto la retorica, sono invece motivi piu che sufficienti per continuare a scrivere al maiuscolo le parole Patria e Italia.