Progetto Belluno Kabul, con gli alpini del 7

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    Perché si possa definire una nostra missione all’estero un’autentica missione di pace a tutto tondo, non basta la presenza oggi, ma è necessario lasciare sul territorio un segno duraturo nel tempo a testimonianza della nostra solidarietà.

    È quanto stanno facendo, sulla scia di precedenti e analoghe esperienze, gli alpini del 7º Reggimento della Julia , comandato dal col. Antonio Maggi, che stanno portando a termine la loro missione in Afghanistan: nel loro progetto denominato Belluno Kabul hanno coinvolto le Sezioni ANA di Belluno, Feltre, Cadore e Vicenza, la Provincia e il Comune di Belluno, le associazioni imprenditoriali locali, i club territoriali del Rotary e dei Lions, la Croce Rossa Italiana e le pubbliche istituzioni del territorio provinciale nel quale sono abitualmente di stanza, ovvero quello di Belluno.

    L’idea è di costruire a Kabul una struttura polifunzionale ove effettuare corsi di alfabetizzazione, di educazione all’igiene, di assistenza al parto con personale medico e paramedico italiano che formeranno poi i quadri sanitari autoctoni per la gestione della struttura sociosanitaria. Si tratta di un progetto del costo di 50 mila euro al quale sta provvedendo il Genio Militare e la costruzione avverrà con l’opera di nostri tecnici qualificati con materiali e manodopera afgani.

    Di concerto con il comando del Reggimento, l’amministrazione provinciale da una parte e la sezione ANA di Belluno dall’altra, si sono fatte capofila dell’iniziativa e stanno coordinando gli interventi presso i vari gruppi e associazioni al fine di far confluire i fondi raccolti in un’unica sottoscrizione. Allo scopo è stato acceso un conto corrente alla Cassa di Risparmio di Bolzano: si tratta del c/c n. 000005001000 intestato ad Amministrazione Provinciale Belluno Progetto Belluno Kabul .

    Duplice è lo scopo di questa importante e concreta iniziativa. Da un lato si tratta di far sentire al personale del 7º Reggimento alpini la vicinanza e la riconoscenza dei bellunesi per quanto stanno facendo, dall’altro lato si tratta di poter testimoniare nel tempo, con una struttura di prim’ordine, lo spirito di solidarietà che anima i bellunesi nei confronti di donne e bambini di quel lontano e martoriato paese asiatico.

    Ancora una volta lo spirito alpino si manifesta con un gesto che esalta i migliori valori dell’impegno umano e civile e che rivela l’autentico fondamento dei valori alla base della nostra Associazione.

    Dino Bridda