Profumo di vita

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    È arrivato maggio. Sono qui davanti alla televisione, in attesa della partenza della 87ª Adunata e con attenzione ascolto le interviste, assaporo le immagini, cerco il viso di mio marito, delle persone a me care, dei nostri amici, che sono lì a Pordenone, felici, orgogliosi di esserci e di sfilare, in questa giornata importante e attesa tutto l’anno.

     

    Ma quanti sono… che pacificamente hanno invaso la nostra terra, il nostro amato Friuli, patria di tanti alpini, zona che negli anni ha ospitato migliaia di giovani a svolgere il servizio militare, poi molti sono anche ritornati a darci forza e soprattutto aiuto nei giorni terribili del terremoto del 1976. Spetta a noi accoglierli con gratitudine e riconoscenza, per tutto quello che hanno fatto negli anni e ancora faranno, sono certa che sarà senz’altro così, noi abbiamo l’alpinità nel cuore, tutti amano gli alpini, sono un esempio per l’Italia. Io sono figlia, moglie, nipote di alpino e madre di un aggregato, (che tuttavia non si permetterebbe mai, per rispetto, di indossare il cappello del nonno che pure insiste che lo porti al posto suo, perché lui è ora impossibilitato) forse solo così posso spiegarmi questo mio immenso attaccamento, questa stima nei loro confronti, questo mio commuovermi quando li vedo sfilare, in particolare per gli anziani, sopravvissuti alla guerra, dietro quelle rughe, quegli occhi luccicanti, quel peso degli anni sulle spalle, c’è la storia… gli alpini sono anime speciali.

    Vanna Manig D’Agostino

    La forza di un’Adunata non è mai nei numeri, ma nell’animo, nel profumo di vita che diffonde intorno. E questo la gente lo percepisce a fiuto, senza tanti ragionamenti.