Parole intorno al fuoco, per stare insieme

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    Ad Arcade (Treviso) la premiazione dei vincitori della decima edizione del premio letterario.

    Il concorso nazionale Parole attorno al fuoco compie solo dieci anni, ma ha già superato gli esami di laurea con 110 e lode . Sono le parole con cui il presidente della sezione ANA di Treviso, Luigi Casagrande, ha aperto il suo intervento durante la cerimonia di premiazione dei vincitori e dei segnalati del premio letterario. La manifestazione si svolge annualmente a cura degli alpini di Arcade di Treviso in collaborazione con la sezione ANA. Nell’edizione di quest’anno, l’ospite d’onore è stato il presidente nazionale Corrado Perona, ulteriore dimostrazione dell’importanza acquisita dal concorso che si svolge sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e con il patrocinio, tra gli altri, del ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Veneto, della Provincia di Treviso, del Comando Truppe alpine, dei Comuni di Treviso e Arcade.

    Gli alpini arcadesi e il loro capogruppo (o meglio, la colonna del gruppo ) Florindo Cecconato, hanno così ospitato, mercoledì 5 gennaio 2005, la cerimonia conclusiva del premio riservato a racconti su Genti soldati e amanti della montagna: storie e problemi di ieri e di oggi , presenti con il presidente nazionale Corrado Perona, il consigliere nazionale Ivano Gentili, il presidente sezionale Luigi Casagrande, il presidente del comitato organizzatore Stefano Barbon, il sindaco di Arcade Piergiorgio Turri, il rappresentante della Provincia, Gazzabin, il prosindaco di Treviso Gentilini, il generale Italico Cauteruccio, ospite sempre gradito alle manifestazioni alpine trevigiane.

    La cerimonia, svoltasi nell’affollata palestra degli impianti sportivi di Arcade, è stata accompagnata dai canti del coro A.N.A. di Oderzo, diretto dal maestro Pier Giorgio Mocerino. Il giusto riconoscimento al Premio è venuto soprattutto dal presidente Corrado Perona, che ha definito affascinante il concorso ed ha elogiato gli alpini arcadesi per la loro attività nella comunità locale. Perona non ha poi potuto evitare lo scottante argomento del destino della nostra Associazione, un problema che gli alpini sapranno affrontare senza perdere l’essenza di essere alpini , in modo da continuare non semplicemente ad esistere ma a vivere, cosa che significa essere sempre presenti e disponibili , ha concluso tra gli applausi Perona. Come afferma nel verbale conclusivo il presidente della giuria, la poetessa Adriana Scarpa, i 78 racconti partecipanti hanno offerto numerose testimonianze di eventi legati alle tragedie belliche, mentre scarso è stato l’interesse per le due sezioni collaterali del premio, l’una riservata ad un racconto su un tema di particolare attualità e insignita del Trofeo Cav. Ugo Bettiol , l’altra ad un racconto con protagonista una donna e intitolata Rosa d’argento Manilla Bosi sposa, madre e sorella di alpini .

    Il racconto vincitore, Requiem per i morti del 2 maggio, di Paola D’Agaro di Pordenone è ambientato negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale nella località friulana di Avasinis e, come recita il verbale, l’evento narrato è visto attraverso gli occhi dei bambini [… attoniti e muti davanti ai corpi straziati della violenza nazista . Il secondo premio, assegnato a Cosa resta della notte di Francesco Paloschi di Mestre, riconosce la validità di un racconto in cui è protagonista la solidarietà, capace di superare gli schieramenti armati e di indurre un soldato austriaco, a costo della vita, a portare in salvo un soldato italiano.

    Terzo è risultato il racconto Due nomi… una data di Pieralba Merlo di Loano, che narra il ritorno di una madre nei luoghi ove nel 1944 morì la figlia appena nata. Infine, vincitrice del Trofeo Bettiol è risultata Anna Rossetto con Ridatemi l’anima, mentre Myriam Betti Pederiva si è aggiudicata la Rosa d’argento con Quel piccolo lume alla finestra. La cerimonia di premiazione è stata inevitabilmente punteggiata da una nota di mestizia per le vittime della violenza dello tsunami scatenatosi il 26 dicembre 2004 nel Sud Est asiatico. Per questo le parole di Corrado Perona sul valore simbolico del fuoco come elemento di coesione sociale ci sembrano particolarmente appropriate.

    Il riunirsi intorno al fuoco è infatti il segno di una civiltà che si ritrova e si riconosce, comunica e dialoga nonostante la distruzione e la forza bruta. Tutti gli intervenuti hanno potuto, in serata, partecipare alle festività dell’Epifania nel paese di Arcade che ha preparato, guarda caso, il suo 38º Pan e vin , un enorme falò nella piazza principale del paese per il quale Arcade è famoso in tutta la Provincia e oltre, ammirato ogni anno da centinaia di persone. Naturalmente organizzato dagli alpini.

    Giampietro Fattorello