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A Fiume, cittadina del Quarnaro, nella frazione di Cosala, sorge un santuario - con sottostante ossario - costruito nel 1930 su progetto dell’architetto Bruno Angheben. Questi era il fratello del sottotenente degli alpini Mario Angheben, M.A.V.M. alla memoria, volontario irredento fiumano arruolatosi, come altri 110 fiumani, nel Regio Esercito allo scoppio della Grande Guerra, e morto eroicamente alla testa dei suoi alpini il 30 dicembre 1915 in Val Daone, ai confini tra le province di Brescia e Trento.
Gli alpini della sezione di Intra hanno organizzato una cerimonia intersezionale all’Alpe Pala, dove sorge il loro Memoriale. “Per non dimenticare”, recitava il nastro tricolore posato sulla corona d’alloro che due alpini in armi hanno deposto davanti all’altare: gli alpini non vogliono dimenticare chi ha dato la vita per difendere l’Italia in tempo di guerra e chi la dona oggi, nel difficile tentativo di portare la pace in tutto il mondo.
Nei giorni 4, 5 e 6 settembre la sezione di Gorizia ha ospitato il 28° Congresso I.F.M.S. (International Federation of Mountain Soldiers). Le delegazioni, accompagnate dal consigliere nazionale Renato Cisilin, responsabile della Commissione nazionale IFMS, sono state accolte nella “Sala bianca” del palazzo comunale, dove ha dato loro il benvenuto il sindaco di Gorizia Ettore Romoli che, con Cisilin e il presidente della sezione Paolo Verdoliva, ha dichiarato aperti i lavori del Congresso e ha salutato le delegazioni presenti: Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Montenegro, Slovenia, Polonia, Spagna e Stati Uniti d’America.
Per celebrare degnamente il 50° anniversario della tragedia del Vajont che, con il suo alto tributo di vittime, ha rappresentato una tragedia di rilevanza mondiale, l’Amministrazione di Longarone e la Regione Veneto hanno approvato l'idea, degna delle migliori tradizioni. L’iniziativa è stata patrocinata dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile e si è sviluppata in una tre giorni, dal 13 al 15 settembre, che ha visto una nutrita partecipazione di esperti e volontari della P.C. del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano. La Protezione Civile e il Vajont, la prevenzione, il soccorso e la memoria, sono stati il filo conduttore degli incontri.
Longarone ha voluto riabbracciare gli “Angeli del Vajont” dopo cinquant’anni. Lo ha fatto il 15 settembre al termine di una tre giorni di celebrazioni al centro delle quali un convegno sulla pericolosità idraulica a valle delle dighe e l’esercitazione “Nord Est 2013” hanno messo sotto i riflettori realtà e problemi della Protezione Civile italiana. Dalla mostra “Terremoti d’Italia” al XIV Meeting del volontariato veneto, passando tra concerti corali, bandistici e d’autore - quest’ultimo sulla diga - è stato un fine settimana all’insegna del trinomio prevenzione-soccorso-memoria.
Roberto Padrin, classe 1970, figlio di alpino, è sindaco di Longarone dal 2009. Sulle sue spalle di giovane e dinamico amministratore pubblico hanno gravato peso e onore di coordinare le manifestazioni per il 50° anniversario del Vajont, che si sono svolte dal 13 al 15 settembre scorso.
In occasione della ricorrenza del 2 Giugno, festa della Repubblica italiana, presso il comando del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO a Gloucester in Gran Bretagna, si è rinnovato il vincolo tra le penne nere in congedo e i militari in armi. Una nutrita rappresentanza della sezione ANA Gran Bretagna ha non solo partecipato, ma concretamente contribuito ad organizzare il tradizionale “Italian National Day”, offerto dal Contingente italiano alla comunità militare internazionale (16 nazioni) del Comando NATO.
Uno degli appuntamenti annuali degli alpini friulani è la commemorazione dei Caduti al monumento- faro del monte Bernadia, sopra Tarcento. La sua luce, simile a quella d’una torre marina che guida all’approdo i naviganti, è visibile in tutta la pianura sottostante e richiama al sacrificio, ai valori e alla storia degli alpini e rischiara il cammino dei nostri Padri. L’idea di costruire il faro è nata dopo la costituzione - nella primavera del 1953 - della sottosezione di Tarcento comprendente pure i gruppi di Coia, Magnano, Pradielis, Sedilis, Segnacco e Val Cornappo; nel 1957, Pradielis passerà con il ricostituito Gruppo di Lusevera - Alta Val Torre. Fu quindi creato un “Comitato faro”, al quale aderirono Gruppi della zona.
Il 15 novembre 2013 ricorrerà il 60° anniversario della costituzione dei Plotoni Paracadutisti della brigata Alpina “Julia”, avvenuta presso la caserma “Del Din” di Tolmezzo. Negli anni successivi furono trasferiti nella caserma “Zavattaro” di Udine, dove si sono succeduti tutti i plotoni (in totale 10) fino al 14 aprile 1964, data di scioglimento e trasferimento a Bolzano per costituire, assieme ai plotoni delle altre brigate, la Compagnia Alpini Paracadutisti del 4° Corpo d’Armata Alpino. Vista l’età di coloro che hanno prestato servizio nei plotoni dal 1953 al 1964, è impossibile ripetere il grande raduno fatto in occasione del 50° anniversario presso la caserma “Spaccamela” di Udine.
Il generale Massimo Panizzi è il nuovo comandante della Taurinense. Il cambio di comando della brigata alpina con il gen. D. Dario Ranieri è avvenuto alla caserma Montegrappa di Torino giovedì 5 settembre alla presenza del comandante delle Truppe Alpine gen. C.A. Alberto Primicerj, del nostro Labaro scortato dal vice presidente nazionale vicario Adriano Crugnola e della massime autorità civili.
Passando per Campo Tures ho notato un piccolo monumento posto alla destra appena fuori del paese che si trovava in disfacimento.
Il gruppo di Mississauga della sezione di Toronto ha festeggiato il 35° di fondazione. Molto soddisfatto il capogruppo Carmine Stornelli, che nelle foto vediamo - quinto da destra - con il Consiglio al completo. Alla festa che ha avuto luogo alla Rizzo Hall era presente anche il presidente della sezione di Toronto Roberto Buttazzoni.