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È la stampa del diario di una bambina di nove anni, profuga con la sua famiglia durante l’invasione austro-tedesca del 1917- 1918. Un libriccino, trovato tra le cose di famiglia di Bellini, che ha rinnovato ricordi e avvenimenti della fanciullezza. Leggere le sensazioni ed i pensieri di una bimba che è vissuta in una tragica situazione e che ha dovuto crescere in fretta è qualcosa che induce a riflettere sul dramma della guerra. Il testo è arricchito da fotografie d’epoca che testimoniano la distruzione di Valdobbiadene e il grande impegno profuso dalla popolazione per la ricostruzione nell’immediato dopoguerra. Completano l’opera cenni storici e testimonianze. |
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I celebri canti degli alpini rivisitati in chiave jazzistica «…Senza scalfire il modo di cantare la montagna, le sue tradizioni e la sensibilità alpina, in questo CD i canti vengono proposti con uno spirito mai espresso prima: lo spirito del jazz. Qui si propone un’evoluzione che dovrebbe incantare le giovani generazioni con i temi che hanno commosso i nostri Padri e che giorno per giorno vengono dimenticati. Ben venga dunque l’ebbrezza di questa proposta che rompe la monotonia dei giorni, che intona la speranza». Bepi De Marzi |
Gentilissimo direttore, la ringrazio per la bella rivista che ci onora poter leggere. Sono un amico, simpatizzante degli Alpini e da vent’anni iscritto nella Protezione Civile ANA. Ho avuto la gioia di aiutare tante persone: dalla Versilia a L’Aquila, passando dall’Albania. Ora sono addolorato, particolarmente quando arrivano notizie di alluvioni, smottamenti o altre comunicazioni di disastri ambientali.
Da sempre le feste sezionali in Vallecamonica sono state realizzate grazie all’impegno del direttivo della Sezione. Quest’anno, per la prima volta, è stato un Gruppo ad assumersi tale onere, quello di Darfo Boario Terme guidato da Mario Sala, che ricopre anche la carica di vicario della Sezione. La complessa organizzazione è stata resa meno gravosa dal fine ultimo: il ricordo e la memoria dei tanti nomi incisi sui marmi dei nostri monumenti e la conseguente volontà di trasmettere i valori che abbiamo ricevuto dai nostri “veci”.
Anche per la 5ª edizione di “Un Babbo Natale in Forma” gli Alpini della sezione di Torino hanno dato il loro prezioso supporto logistico, aiutando ad allestire le aree della manifestazione, occupandosi della raccolta fondi e della distribuzione di cibo e bevande. «Con ventimila babbo natale abbiamo battuto ogni record», ha affermato orgoglioso il presidente della sezione di Torino Gianfranco Revello. E ha ringraziato in particolare la cucina della Protezione Civile del gruppo di Giaveno-Valgioie, che ha distribuito più di tremila porzioni di polenta e salsiccia.
Flebili raggi di luce filtrano tra i ricami delle guglie, mentre alcuni piccioni frullano sopra il sagrato della basilica e attorno al grande abete. L’albero addobbato è una tradizione a Milano, come il panettone e le “vasche” per le vie del centro in cerca degli ultimi regali, in un’atmosfera gioiosa e insieme malinconica, tipica del Natale. Da qualche lustro la Messa degli Alpini in Duomo è entrata a pieno titolo tra i riti della tradizione.
Mandi. Concedetemi il saluto in Friulano. Tornando a casa in un’ora poco ortodossa trovo all’ingresso L’Alpino di novembre e... decido di leggere l’editoriale di Bruno Fasani. Mi incuriosisce l’inizio... continuo nella lettura. Le righe appassionano sempre di più. Data l’ora, forse il ragionamento limpido e fluido lascia il tempo che trova, ma è straordinario il messaggio, diverso dal solito e molto forte.
Da qualche tempo nella mia Sezione è nata, a causa mia, una controversia, il tema della quale vorrei sottoporti per chiarire una volta per tutte la stessa: riordinando la biblioteca sezionale, ho ritrovato la nostra “Preghiera dell’Alpino” scritta in dialetto da uno dei nostri maggiori poeti Alpini e, a mio giudizio, leggerla durante le cerimonie celebrate per i nostri amici “andati avanti”, sarebbe un omaggio ai nostri vecchi e alle nostre tradizioni che stanno scomparendo.
La decennale collaborazione tra la brigata alpina Taurinense e lo Staff College delle Nazioni Unite si è rafforzata lo scorso 15 dicembre con la firma di una convenzione che prevede la cooperazione bilaterale per formare il personale che sarà impiegato nelle missioni ONU. L’accordo è stato firmato dal direttore del College, Jafar Javan e dal comandante della Taurinense, generale Massimo Panizzi.
Nel cimitero di Milovice, a nordest di Praga, sono sepolti 5.276 militari italiani, fatti prigionieri sul Carso dall’esercito austro-ungarico e internati in quel campo dove morirono di fame e malattie. Quindici anni fa l’attuale presidente della sezione di Belluno Angelo Dal Borgo e Lino Chies della sezione di Conegliano promisero di organizzare ogni anno un pellegrinaggio in quel campo disseminato di croci di legno, per molti anni adibito a base sovietica.