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Alpini di cuore

L’abbraccio della gente e delle penne nere ai vincitori del 43º Premio “L’alpino dell’anno”, ha portato, come ha ricordato il Presidente della Sezione di Savona Emilio Patrone, «una folata d’aria pulita, sana, che tutti vorremmo assaporare più spesso, colma di serenità di principi e di amore per la nostra terra». Il significato del riconoscimento è proprio quello di poter condividere con la gente quei gesti di umana solidarietà, spesso definiti eroici, ma che in realtà sono semplicemente naturali per chi li ha compiuti. A testimoniare che i valori, i doveri, l’amore per il prossimo esistono ancora. «Credetemi - aggiunge Patrone - far parte della giuria del Premio non è cosa semplice: si leggono e rileggono più volte le motivazioni e si vorrebbe premiare tutti, perché tutti meritano le nostre attenzioni e sono uomini particolari». 

Onori per ogni soldato

L’Associazione “Military Historical Center” di Udine, presieduta dal ten. Roberto Machella, in collaborazione con le Associazioni d’Arma della Regione Friuli Venezia Giulia e del Gruppo di coordinamento “Albo d’Oro”, che ha sede presso la Sezione Ana di Udine, ha omaggiato i 529.025 soldati Caduti, dando prova di riconoscenza per il tributo di sangue dato da tutte le famiglie italiane per la Patria. 

Chiampo capitale alpina

Un cappello alpino da record, del peso di 3 quintali, svetta dalla sommità della colonna dorica in piazza Zanella a Chiampo (Vicenza) a far da richiamo al raduno del 3º Raggruppamento dell’Ana dal 15 al 17 settembre. Chiampo, posto nel mezzo della vallata omonima, dove l’economia è basata sulla lavorazione del marmo, la lavorazione della pelle, la produzione di miele, il tartufo di Marana, la “cincionela co la rava” (la salsiccia con la rapa, n.d.r.), il vino durello e recioto. E infine l’acqua, dell’Agno e del Chiampo, a far sì che questa vallata sia fertile e rigogliosa. Una vallata che però ha conosciuto le atrocità e la carestia durante i secoli, non soltanto durante la Prima Guerra Mondiale in cui, all’indomani della Strafexpedition le genti furono costrette a sfollare ingrossando le fila del profugato, ma anche subito dopo l’Unità d’Italia.

Venti carichi di novità

L’alzabandiera in piazza Bra e la deposizione della corona alla targa che ricorda le Aquile del 6º Alpini sono stati l’incipit di una giornata ricca di spunti e di interessanti novità. Il Palazzo della Gran Guardia a Verona, ha ospitato il convegno annuale dei referenti del Centro Studi aperto dal saluto dell’assessore Marco Padovani. Il Presidente della Sezione ospitante Luciano Bertagnoli ha sottolineato il ruolo di rilievo che gli alpini hanno all’interno della società, un ruolo che si divide tra memoria e solidarietà. 

Il sonno dei giusti

La Sezione Bari-Puglia-Basilicata ha organizzato il 7º pellegrinaggio nazionale che quest’anno, ricorrendo il quinquennio, ha valenza solenne. Sabato 30 settembre nel suggestivo Sacrario militare dei Caduti d’Oltremare, il Labaro scortato dal Presidente nazionale Sebastiano Favero e da alcuni Consiglieri è stato accolto da vessilli e gagliardetti provenienti da diverse Regioni. Il Presidente della Sezione di Bari- Puglia-Basilicata Luigi Leo ha salutato e ringraziato per l’importante presenza nel luogo sacro dove oltre 75mila Caduti dormono “il sonno dei giusti”. 

Nel 2002 in una zona povera del nord est del Brasile, l’allora Presidente della Sezione Bassano del Grappa Bortolo Busnardo e gli alpini della Sezione hanno costruito una scuola materna ed elementare che oggi ospita 250 bambini dai 3 ai 12 anni. La scuola è stata intestata a “Mauro Bonotto”, un ragazzo morto in un incidente in montagna e finanziata dalla famiglia di Mauro.

Grazie alla costanza di Renato Bucchioni, a Debeduse (La Spezia), in occasione dei festeggiamenti del patrono San Pietro è stato ricordato l’alpino Gino Cecchi con una targa commemorativa posta nel paese natale del giovane eroe. Gino Cecchi nasce il 31 marzo 1922 da Oreste e Giulietta Cecchi. La famiglia è composta da cinque maschi e due femmine. Gino frequenta fino alla terza classe le scuole a Borseda, poi la quarta e la quinta a La Spezia. 

Non generalizziamo

Ho letto la lettera di Luigi Di Meglio su L’Alpino di agosto-settembre e non ho saputo tacermi. Il ragionamento che lui fa è coerente per chi, nella vita, ha cercato il posto sicuro (ed essere dipendente statale ne è la massima espressione), ma lontano da chi è alpino. Sono un Capogruppo Ana della Sezione di Colico (sergente del Susa), figlio di un reduce di Russia del Morbegno; ho vissuto lavorando, per 40 anni, nei cantieri di mezzo mondo e credo che sei mesi di servizio per la Patria, chiamatelo militare o civile, equivarrebbero, per me, ad una “vaccinazione contro l’apatia” dei giovani odierni. 

Giovani olimpiadi

L’imponente e luminoso scenario del Parco Experience di Milano (ex area Expo) ha ospitato per tre giornate, la prima edizione delle “Olimpiadi degli oratori” organizzata dal Centro Sportivo Italiano (Csi) di Milano e dalla Fondazione Oratori Milanesi. Hanno partecipato oltre 2.900 ragazzi degli oratori lombardi supportati nella logistica da 150 volontari. 

Il gagliardetto del Gruppo di Oleggio è arrivato al campo di concentramento di Mauthausen, portato in bicicletta dall’alpino Gianpaolo Sonzini (nella foto). Un viaggio nella memoria, ma non solo. Partito da Oleggio, pedalando per chilometri in una cornice dove la natura l’ha fatta da padrone, Gianpaolo, in sella alla sua bicicletta, è passato dalla Svizzera, dalla Germania e dall’Austria per arrivare nella città bagnata dal fiume Inn che durante la Seconda Guerra Mondiale vide compiersi disumane tragedie. 

Di qui non si passa

Sono un alpino classe 1941 e alcuni anni fa con un gruppo di compaesani abbiamo deciso di fare una ricerca storica sull’attività che era primaria nel nostro comune, le vecchie fornaci di laterizi. Il lavoro è durato 11 anni e nelle varie ricerche ho trovato delle tegole dette marsigliesi non prodotte nel nostro comune, ma di una fornace che si trova a circa 8 km. 

Oltre trecento fotografie e decine di autori provenienti da diverse città d’Italia: ecco il bilancio del concorso “Fotografare l’Adunata del Piave 2017” indetta dalla Sezione di Treviso presieduta da Raffaele Panno. L’edizione numero 19 dedicata all’evento alpino che ha portato in maggio a Treviso oltre 600mila persone, ha registrato un aumento nel numero di partecipanti, tra cui molte donne. 

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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