Nikolajewka 67 anni dopo. E sembra ieri

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    In una cornice di montagne innevate, nell’estremità settentrionale del lago di Como, gli alpini della sezione ANA Alto Lario di Colico hanno commemorato, domenica 7 febbraio, il 67º anniversario della battaglia di Nikolajewka.

    Le celebrazioni hanno avuto un prezioso prologo sabato sera, nella chiesa parrocchiale di Dervio, dove si è esibita in un applaudito concerto la fanfara della brigata alpina Taurinense, diretta dal maresciallo Marco Calandri, con un repertorio di musica militare, classica e jazz .

    La commemorazione ha avuto inizio domenica mattina in piazza 5º Alpini con l’alzabandiera alla presenza di un picchetto armato della brigata alpina Taurinense, del comandante delle Forze Operative Terrestri, generale di Corpo d’Armata Armando Novelli e del comandante del 5º reggimento Alpini colonnello Simone Giannuzzi.

    Dopo la Messa, celebrata dal vescovo di Albano Laziale, Monsignor Marcello Semeraro, gli alpini della Sezione hanno percorso le vie cittadine in una sfilata scandita dalle note della fanfara della Taurinense, della fanfara alpina Alto Lario e della fanfara alpina Valtellina. Erano presenti i gonfaloni della Regione Lombardia, del Comune di Colico, delle Province di Lecco, Como e Sondrio. Hanno sfilato nel corteo numerosi sindaci in fascia tricolore e un nutrito gruppo di volontari di Protezione civile, della Protezione civile comunale e della Croce Rossa.

    Presenti i vessilli delle sezioni di Colico, Como, Bergamo, Brescia, Domodossola, Lecco, Milano, Sondrio, Tirano e Vicenza. Oltre 120 i gagliardetti di gruppi alpini insieme a numerosi rappresentanti di associazioni d’arma e civili. La corona in onore ai Caduti di tutte le guerre, è stata scortata dal generale Novelli, dal prefetto di Lecco, Nicola Prete, dal presidente della sezione di Colico Luigi Bernardi e dal sindaco di Colico, Alfonso Curtoni.

    Nel suo intervento il prefetto ricordando i Caduti ha ammonito: Si muore solo quando non c’è più nessuno che ci ricorda . Sono qui per ringraziare queste genti e queste terre che hanno ospitato l’ultimo nostro campo estivo, facendoci trovare come a casa nostra ha detto il generale Armando Novelli poi ho un debito di riconoscenza con queste valli che mi hanno permesso di comandare soldati davvero speciali .

    Poi ha ricordato che il 2010 sarà un anno di grande impegno degli alpini, che saranno in Afghanistan con la Taurinense e con la Julia al completo e che attualmente sono operativi ad Haiti con il 2º reggimento Guastatori e altri alpini. Tito Da Grada, che ha tenuto la commemorazione ufficiale, ha sottolineato che queste manifestazioni non hanno l’intento di celebrare gli eroismi della guerra, ma vogliono ricordare e onorare quegli immobili gomitoli grigioverdi sparsi nelle nevi della steppa Russa, come li definiva affettuosamente l’amico Peppino Prisco.

    Al termine della celebrazione sono stati consegnati gli attestati di pubblica benemerenza della presidenza del Consiglio dei Ministri ai volontari di Protezione civile dell’ANA. Una targa di ringraziamento è stata conferita alla fanfara alpina Alto Lario per il suo 60º anniversario di fondazione.

    Analoghe cerimonie, ma ugualmente sentite, si sono svolte in tante sezioni e gruppi. Impossibile riportarne la cronaca, ci vorrebbe un giornale intero. Finiremmo comunque per trascurare qualche gruppo o sezione. L’anniversario è un appuntamento per tutti gli alpini, i quali intendono ribadire che nessuno dimentica il sacrificio dei nostri reduci e dei tanti che non sono tornati dai fronti di guerra.

    Pubblicato sul numero di marzo 2010 de L’Alpino.