Nel ricordo di Selenyj Jar

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    Sono arrivati in 15mila. Gli alpini provenienti dall’Abruzzo e da tante Regioni italiane si sono raccolti ancora una volta ai piedi del Gran Sasso d’Italia per il 26º raduno regionale della Sezione Abruzzi che si è tenuto domenica 18 febbraio presso il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, a Isola del Gran Sasso, in ricordo dei Caduti di Selenyj Jar, nella Campagna di Russia del 1942. All’apertura della tre giorni, in prima fila ad ascoltare i due cori alpini “Stella del Gran Sasso” di Isola e di Piovene Rocchette (Vicenza) c’era, visibilmente commosso, il novantacinquenne abruzzese Valentino Di Franco, reduce del fronte russo.

     

    «Al sentire quelle parole… ‘la bomba scoppiò’», ha raccontato con emozione Valentino ai giornalisti presenti, «mi sono messo a piangere, perché io quello scoppio lo sento ancora. Un morto, due feriti gravi e alla fine solo io mi salvai». Forte ancora resta, fra gli abruzzesi in particolare, il ricordo di quell’eroica battaglia nella quale perirono tanti alpini del battaglione L’Aquila. Era il 16 agosto 1942 quando il Battaglione partì per la Russia con 52 ufficiali, 52 sottufficiali, 1.752 alpini e 35 automezzi. Memorabile il comportamento degli abruzzesi nello scontro di Selenyj Jar, dove le preponderanti forze nemiche venivano battute. Il 22 dicembre dello stesso anno il Battaglione scrisse la più bella pagina del libro dell’eroismo.

    Fu un Natale di sangue e di dolore ampiamente descritto dall’indimenticabile Peppino Prisco, sottotenente al comando di un plotone di abruzzesi, nella bellissima poesia “Natale ’42”. Al ritorno in Patria il btg. L’Aquila contava 3 ufficiali e sottufficiali e 159 alpini. Il raduno di quest’anno è stato occasione di gemellaggio tra il Gruppo di Isola del Gran Sasso e quello di Arco (Trento).

    Ad essi si è rivolto con un caloroso saluto il Capogruppo di Isola, Giulio Ciarelli, per suggellare un legame ultradecennale. Il Gruppo di Arco si unisce così ai gruppi veneti di Piovene Rocchette e Laghi già gemellati con Isola del Gran Sasso. L’edizione di quest’anno degli “Incontri con la storia” ha visto la seguitissima relazione di Paolo Pozzato, uno dei maggiori storici della Prima Guerra Mondiale, sul tema “1918, l’anno della vittoria”. Presente quest’anno alla manifestazione il Labaro scortato dal Presidente Sebastiano Favero e da cinque Consiglieri nazionali. Il Presidente in questa occasione ha inteso ribadire l’attenzione particolare dell’Associazione alle popolazioni colpite dal sisma nel Centro Italia.

    L’occasione è stata anche utile per fare il punto sulle prossime concrete iniziative di solidarietà che l’Ana si appresta ad attuare ad Accumoli e Arquata del Tronto, grazie alla raccolta di solidarietà in corso che ha raggiunto quasi 3 milioni di euro. Esse seguono l’avvenuta realizzazione della prima “Casa di Comunità” a Campotosto (L’Aquila), inaugurata nei mesi scorsi e perfettamente operativa nel piccolo borgo di montagna abruzzese completamente distrutto dall’ultimo terremoto che ha colpito Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.

    Nel suo indirizzo di saluto il Presidente della Sezione Abruzzi Pietro D’Alfonso ha ribadito il valore della testimonianza come monito ed esempio per le nuove generazioni che, distanti dalle grandi guerre, attraverso gli alpini, possono mantenere vivo il ricordo e con esso la storia più autentica. Alla manifestazione hanno presenziato il sindaco di Isola del Gran Sasso Roberto di Marco, il rappresentante della Regione Abruzzo, sottosegretario Mario Mazzocca, delegato alla Protezione Civile e il rappresentante della Provincia di Teramo Rinaldo Seca, sindaco della cittadina di Castelli, borgo storico di particolare rilevanza poco distante da Isola del Gran Sasso e duramente colpito dal terremoto.

    Dopo gli onori al Labaro si è tenuta la tradizionale sfilata delle penne nere verso il Santuario, dove è stata celebrata la Messa da don Franco D’Angelo, parroco di Castelli (Teramo). Nel tardo pomeriggio l’ammainabandiera ha chiuso la manifestazione. Appuntamento ad Isola il prossimo anno, alle falde del Gran Sasso innevato.

    Massimo Alesii
    agtrpcomm@gmail.com