MONZA – Chiuse le manifestazioni del 150°

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    A Monza al teatro “Binario 7” si è tenuta l’ultima delle 18 conferenze organizzate per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, con la partecipazione di molte associazioni culturali presenti in città. Possiamo dire che, su questo tema, vi è stata una sentita partecipazione corale, con richiesta di coinvolgimento anche di una rappresentanza dell’ANA nazionale per la manifestazione di chiusura. Ciò ci ha molto onorato per il riconoscimento cittadino e, per la disponibilità del presidente Corrado Perona che non ha esitato a darci l’appoggio. Sono intervenuti il consigliere nazionale Cesare Lavizzari ed il past-president Beppe Parazzini. C’era anche il socio milanese Gianluca Marchesi, che ha partecipato attivamente alla serata portando riflessioni sul coinvolgimento della gente, suo argomento tipico anche nei nostri CISA.

    È stato proiettato innanzitutto un film dell’Istituto Luce sull’analisi dei sentimenti di identità nazionale a seguito dell’unificazione nel 1861. Quindi è seguita una tavola rotonda con relatori di tutto rispetto, i quali hanno portato riflessioni molto attuali sull’argomento. Ha aperto il dibattito la dottoressa Anna Martinetti, preside di scuola media, che ha presentato una interessante evoluzione delle scuole monzesi, dal 1861 ad oggi, dal titolo “La scuola che ha fatto gli Italiani”.

    Ha continuato Cesare Lavizzari sul tema “Gli Alpini: un Corpo nel cuore degli italiani” considerando che il Corpo degli alpini è composto da gente di montagna, da gente lontana dalle pulsioni cittadine, abituata a fare il proprio dovere senza discutere, con lealtà e rispetto verso le Istituzioni. Ha terminato sottolineando che questo spirito di servizio e il senso del dovere è nel DNA alpino, ed è parte integrante e fondante dei valori della nostra Associazione.

    Ha concluso la serata la dottoressa Elena Riva, docente di storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano, con l’intervento “Il problema dell’identità nazionale”, riprendendo quanto già detto dalla dottoressa Martinetti sull’educazione e formazione delle coscienze giovanili e considerando che una certa politicizzazione degli stessi insegnanti ha talvolta portato un messaggio distorto dell’identificazione nel senso di Patria.

    Marco Biffi