Monumento vivente

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    Centinaia di alpini e sostenitori hanno fatto da cornice, a Brescia, alla cerimonia della posa della prima pietra della Nuova Scuola Nikolajewka, un grande edificio su tre piani, che si affiancherà a quello omonimo esistente, che già ospita persone con disabilità fisiche gravi e gravissime. Una cerimonia solennizzata dalla presenza del Presidente nazionale, Sebastiano Favero, affiancato dai presidenti delle tre Sezioni bresciane, Brescia, Salò e Vallecamonica (Turrini, Micoli e Sala) e da quella del sindaco di Brescia, on. Emilio Del Bono e dai rappresentanti di Regione, Provincia e Ats.

    E con il coro alpino Alte Cime della Sezione di Brescia a solennizzare la celebrazione della Messa, subito dopo l’alzabandiera, sulle note della banda di Vestone. La “Scuola” è figlia di una scelta del 1982. Gli alpini bresciani, per il 40º della battaglia di Nikolajewka, pensarono ad un monumento che andasse oltre il simbolo: un “monumento vivente”, che tramandasse per sempre i valori dell’Ana, per “onorare i morti aiutando i vivi”. L’edificio, con due ‘torri’ e servizi annessi, fu costruito dalle penne nere in soli sei mesi, nel quartiere di Mompiano, a Nord della città. Gli alpini delle Sezioni bresciane vi profusero ore di lavoro a migliaia.

    La Nikolajewka venne pensata come “Scuola di arti e mestieri per spastici e miodistrofici”, immaginando per i disabili un inserimento nel mondo del lavoro. Ma, col tempo, è andata occupandosi di ogni disabilità motoria, grave e gravissima. Il nome “Scuola” è rimasto, ma ora è un centro modernissimo, con importanti funzioni di ricerca, specie nel campo dell’informatica facilitante, che semplifica la vita del disabile (l’esempio più noto è la domotica per la casa di Luca Barisonzi). Oggi la struttura ospita centoventi disabili, metà in regime diurno, metà in regime residenziale. Sono oltre cento i dipendenti della Cooperativa Nikolajewka, appoggiati da decine di volontari (molti alpini). Il “custode” patrimoniale e finanziario è la Fondazione Nikolajewka, sempre presieduta da un alpino bresciano e con numerose penne nere in Consiglio, sia in nome delle tre Sezioni bresciane, sia con riferimento nazionale (oggi il past president Beppe Parazzini).

    La Scuola Nikolajewka vuole soprattutto minimizzare “l’esclusione” sociale dei disabili, coinvolgendoli nella realtà quotidiana. Frequenti le uscite per concerti, spettacoli e manifestazioni, mentre non si contano visite e feste nelle sedi alpine; molto curati, ovviamente, gli aspetti terapeutici, fisioterapeutici e nutrizionali. La struttura, operativa ventiquattro ore, ha costi altissimi: vive grazie al sostegno sanitario pubblico, alle rette delle famiglie degli ospiti e al flusso di contributi dei gruppi alpini e dei benefattori. Il nuovo progetto prevede il raddoppio della struttura, negli spazi tra l’edificio esistente e la vicina sede della Sezione Ana di Brescia. La necessità non è tanto ampliare la disponibilità di posti (una decina in più), quanto disporre di una struttura dotata di tutti i servizi e presìdi moderni.

    La nuova Nikolajewka sarà poi molto più efficiente dal punto di vista energetico e garantirà ulteriori risparmi. Inoltre, nella vecchia struttura saranno ricavate residenze per le esigenze dei disabili rimasti senza famiglia, permettendo loro di condurre un’esistenza il più autonoma possibile. Il cantiere è già aperto e prevede due anni di lavori, con un investimento di circa sette milioni di euro. Oltre metà della somma è già nella casse di Fondazione e Cooperativa. Il resto verrà da donazioni, finanziamenti e dal sostegno dei privati: qui giocheranno un ruolo fondamentale gli alpini. Un appello a tutta l’Ana, dunque. Così la Nikolajewka continuerà ad essere il più bel monumento vivente delle penne nere.

    Massimo Cortesi
    m.cortesi@giornaledibrescia.it


    È possibile devolvere un contributo per la costruzione della nuova scuola Nikolajewka utilizzando l’Iban: IT 76S0311111290000000014000 Ulteriori informazioni sul sito internet: www.nikolajewka.it