Mons. Trappo tornato con gli alpini

    0
    52

    Monsignor Rinaldo Trappo, medaglia di Bronzo al V.M., ultimo cappellano della Cuneense, reduce di Russia, si è spento il 12 settembre scorso a Susa. Era nato a Bussoleno nel 1917. Iniziato al sacerdozio a soli 22 anni, con lo scoppio della guerra partì come cappellano militare degli alpini con i quali condivise alcune delle più drammatiche vicende del secolo scorso: prima la guerra in Albania, poi il fronte greco e quello jugoslavo. Rientrato in Patria con il suo battaglione, il ‘Ceva’, della Divisione Cuneense , seguì, da tenente, gli alpini sul fronte Russo.

    Rientrato in Italia, fu di nuovo inviato in Russia con il 1º battaglione complementi che fu sterminato a Rossosch. Tornò in Patria nel maggio del ’43, unico ufficiale del battaglione che partì con oltre mille alpini e rientrò con 46 uomini. Ma in Italia la guerra non era ancora terminata: fu fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in sette campi tra Austria, Germania e Polonia da dove rimpatriò solo il 9 settembre del ’45, cinque mesi dopo l’armistizio. Fu cappellano degli emigranti in Europa e nel settembre 1989 ritornò a Rossosch con i reduci con i quali non mancava mai alle Adunate nazionali. Nel luglio 1993, nel giorno in cui festeggiava i sessant’anni come cappellano militare, venne nominato monsignore con il titolo di Cappellano di sua Santità.

    Pubblicato sul numero di ottobre 2010 de L’Alpino.