La sezione di Lecco ha celebrato a Bellano, organizzata dal locale gruppo alpini guidato dal giovane e dinamico Cristian Mornico, la Giornata del Ricordo dedicata ai Caduti e agli alpini della sezione andati avanti. Si tratta di uno dei quattro appuntamenti annuali sezionali che si svolge al Santuario della Madonna delle lacrime, a Lezzeno, un luogo estremamente suggestivo dal quale la vista spazia sul ramo del lago di Lecco in una cornice di montagne dalle cime imbiancate di neve.
All’interno del santuario c’è una cappella dedicata alla Madonna del Don, nella quale davanti all’altare, sono poste gigantografie del beato don Carlo Gnocchi. Alle pareti, è allestito un piccolo museo della storia degli alpini. La S. Messa, accompagnata dai canti del coro Stelutis del Gruppo di Brivio, è stata celebrata da don Roberto, custode del santuario, con accanto all’altare il vessillo della Sezione, numerosi gagliardetti e il vessillo dell’Associazione nazionale Marinai d’Italia. L’omelia di don Roberto è stata incentrata sul dovere del servizio agli altri, strada della redenzione. E sugli alpini, sempre pronti a intervenire dove serve aiuto, compresi gli alpini in armi, con le loro operazioni per il mantenimento della pace.
Al termine il capogruppo ha letto la Preghiera dell’Alpino (in versione integrale), seguita dalla lettura della Preghiera del Marinaio ad opera di un iscritto all’ANMI. Dopo la deposizione di una corona al monumento ai Caduti, nel giardino attiguo al santuario, il capogruppo ha rievocato la figura di don Gnocchi, una guida per gli alpini , e ha parlato dell’importanza della memoria, quasi un comandamento per chi porta il cappello con la penna.
Il sindaco Pierluigi Vitali, intervenuto con il Gonfalone di Bellano, ha elogiato gli alpini del gruppo per quanto fanno nella protezione civile con uno spirito immutato negli 85 anni di vita del gruppo. Ha concluso gli interventi il vice presidente della Sezione Bernardino Regazzoni, che ha portato i saluti del presidente Luca Ripamonti. Poi un rinfresco, servito dalle gentili signore, allietato dai bei canti del coro.
Pubblicato sul numero di gennaio 2010 de L’Alpino.