Le Truppe alpine sempre più impegnate per la pace

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    La conferenza di fine anno del tenente generale Roberto Scaranari.

    Oltre tredicimila alpini sono stati impegnati in missioni multinazionali nei teatri pi
    diversi: Kosovo, Bosnia, Germania, Ucraina, Ungheria, Norvegia, Svezia, Danimarca. E, ovviamente, in Italia, in esercitazioni tradizionali e operazioni di sorveglianza dei cosiddetti obiettivi sensibili, che sono gli obiettivi possibili oggetto di attentati terroristici dopo l’allarme terrorismo conseguente agli attacchi dell’11 settembre a New York e Washington.
    E’ questo il programma di attivit delle Truppe alpine, presentato nel corso della ormai tradizionale conferenza stampa di fine anno dal tenente generale Roberto Scaranari. Un programma di tutto rispetto, che riflette l’attivit dell’anno precedente, con le varianti operative imposte dall’attuale situazione che guarda all’Afghanistan e ad altri paesi che potrebbero essere interessati da interventi delle forze ONU.
    Era l’interrogativo che si ponevano un po’ tutti i rappresentanti della stampa: sar richiesto anche l’intervento degli alpini?
    Possibile, ma per ora non previsto, ha sostanzialmente detto il generale Scaranari. Noi, nel dubbio, stiamo preparando una aliquota del battaglione alpini paracadutisti Monte Cervino, per un eventuale impiego in quel determinato
    ambiente e con un determinato armamento. Quando avremo ordini
    precisi ci comporteremo di conseguenza.
    Ma anche senza pensare all’Afghanistan, il programma dei reparti alpini tale da non consentire neanche un giorno di noia. Lo dimostra l’attivit dell’anno appena
    finito, concluso con la bella vittoria di una pattuglia della brigata alpina Julia, risultata al primo posto assoluto al Cambrian march patrol, in Gran Bretagna, davanti ai reparti migliori dei Paesi Nato, dai ranger statunitensi alle teste di cuoio inglesi. Un risultato eccellente, non casuale: dimostra la preparazione
    dei nostri reparti che da anni riscuotono l’ammirazione dei contingenti con i quali operano in missioni ed esercitazioni multinazionali. Per quanto riguarda i reparti alpini possiamo dire che sono stati impiegati a turno nelle varie missioni operative, della durata di quattro mesi. Cos , per esempio, per le missioni di controllo del territorio in Albania e in Kosovo, dove sono stati impegnati i vari reggimenti e reparti logistici che fanno capo al comando delle Truppe alpine.
    Quattro mesi di missione e dodici mesi in Patria. Ma ha aggiunto Scaranari occorre tenere presente che una volta rientrati, questi reparti continuano per altri otto mesi l’attivit addestrativa e le esercitazioni che possono essere come l’Esperia, i CaSTA, e le varie escursioni perch non ci dimentichiamo mai di
    essere alpini
    Per esempio ha continuato i par del Monte Cervino e di altri reparti sono andati sul Cevedale e sul Gran Zebr in invernale, che sempre un bell’andare in montagna, e sono escursioni che si ricorderanno una volta ritornati alla vita
    civile.
    L’anno appena passato ha visto impegnati ben 13.500 alpini, in esercitazioni nell’ambito del territorio nazionale e all’estero (Turchia, Lituania, Azerbajian) e in missioni multinazionali (Albania, Kosovo, Bosnia, Macedonia).
    Il generale Scaranari ha rilevato che le esercitazioni fuori area sono utilissime non solo per confrontare i nostri alpini con reparti di altre nazioni, ma anche per verificare e affinare la capacit di trasferire in poco tempo uomini e materiali su
    teatri diversi da quello nazionale.
    Per quanto riguarda il 2002, l’attivit dei reparti alpini non si discoster Afghanistan permettendo da quella del 2001. Mentre sta svolgendo la sua missione a Sarajevo l’8 reggimento, i prossimi appuntamenti per gli altri reparti
    alpini partono dal 19 febbraio: per un mese, le nostre Penne Nere prenderanno parte a una esercitazione per posti comando in Norvegia e in Polonia; seguir un’altra esercitazione, a maggio, in Germania. In Italia, il primo appuntamento
    per questo mese di febbraio, dal 24 al 28: si tratta dei CaSTA, i campionati
    sciistici delle Truppe alpine che si svolgono ormai come di consueto a Dobbiaco San Candido, in alta val Pusteria (Alto Adige). Vi partecipano unit di una dozzina di nazioni di Paesi europei ed extraeuropei e sono un formidabile banco di prova per le nostre penne nere. Le quali, aggiungiamo, hanno sempre primeggiato, riscuotendo l’ammirazione di tutti.
    Per quanto riguarda il futuro delle Truppe alpine, il generale Scaranari ha ribadito quanto aveva affermato durante le celebrazioni dei 50 anni della Tridentina. I battaglioni logistici entreranno a far parte della Logistica nell’ambito di un pi razionale inquadramento. Per quanto riguarda la Tridentina, il nome non scomparir di certo, anzi dovrebbe caratte rizzare un comando bench di definito non ci sia ancora nulla a livello di divisione.
    Per quanto riguarda l’arruolamento dei giovani di leva e a leva annuale, Scaranari ha dato atto all’Associazione Nazionale Alpini della preziosa opera di proselitismo, attraverso le sezioni e i gruppi per motivare i giovani ad arruolarsi nel Corpo degli
    Alpini. Saranno dieci o dodici mesi spesi bene. Ma forse, pi che dire spesi bene, dovremmo dire investiti bene, perch il servizio militare negli alpini qualcosa di diverso da qualsiasi altro servizio militare, che d un’impronta per tutta la vita.