È arrivato… quando non ci pensiamo e quando meno ce l’aspettiamo, si fa sentire con tutta la sua violenza, la sua brutalità, portando disperazione terrore e morte… Noi gente del Friuli ne sappiamo qualcosa, oggi è successo nel centro Italia, gli alpini friulani, i nostri alpini ormai in congedo da anni, sono già lì… ecco questi sono gli alpini.
Non ci sono parole davanti a queste prime notizie che sentiamo, solo disperazione, tristezza, un grande senso di impotenza. Ricordo come fosse ieri, era il 6 maggio 1976, sono passati 40 anni, ce l’abbiamo fatta, anche con l’aiuto degli alpini… ce la farete anche voi, non sarete lasciati soli.
Vanna Manig D’Agostino Attimis, Udine
Un’esperienza così non si dimentica. Rimane come una cicatrice nell’animo e nella memoria. Ma nella memoria rimane anche la gratitudine per chi ci è stato vicino nella sofferenza, rendendo meno pesante il fardello delle ferite.
Ancora una volta madre natura ricorda, a noi uomini sempre più presuntuosi, chi comanda. Tralasciando le facili e scontate polemiche mi chiedo, e lo chiedo a voi tutti, cosa possiamo fare noi alpini per dare un aiuto concreto ai terremotati? Immagino che anche la “nostra” Protezione Civile sia presente. Credo possiamo fare qualcosa in più, per esempio: individuare una località e su quella intervenire direttamente. Fra gli alpini ci sono le risorse umane e intellettuali (ingegneri, geometri, architetti, geologi) che su base volontaria sono in grado di collaborare ad un progetto unitario per far risorgere un borgo distrutto gestendo direttamente l’ambito economico degli interventi. Un caro saluto a tutti e come si diceva al Tirano… mai tardi!
Ivo Scaglia Capogruppo di Goito, Sezione di Verona
Come sempre anche questa volta l’Ana dirà: presente! La gara di solidarietà è appena iniziata e, senza tanto clamore, faremo come abbiamo sempre fatto.