La qualità degli uomini

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    Leggo sempre le lettere dei lettori pubblicate su L’Alpino. La maggior parte delle quali sono altamente condivisibili e alcune anche toccano il cuore di noi veci. Qualche volta però ci casca dentro qualche nota stonata come quella del signore di Buriasco che, giustamente, fa l’elogio delle truppe di professionisti condito però con il dispregio di noi che, “sprovveduti”, secondo lui, si lavorava ottusamente solo di Garand e Srcm. 

     

    Caro lettore di Buriasco, i professionisti ci sono e sono apprezzati in tutti gli eserciti. Pensiamo ai marines americani, ai nostri parà, ai nostri incursori, ai legionari. Ma dire che i soldati di leva sono buoni solo per il Garand e Srcm è un po’ buffo. Tra i soldati di leva è pieno di diplomati, laureati e tanti con istruzione e capacità intellettive sufficienti a far loro imparare perfettamente l’uso di qualsiasi strumento militare, anche il più avanzato. Ancorché, per di più, con il solo scopo di adempiere al “sacro dovere” della difesa della Patria. Da parte di tutti i suoi cittadini in prima persona e non per delega. Onore e riconoscenza dunque ai militari professionisti ma ad un esercito occorrono anche i cittadini in uniforme. Diversamente è una bicicletta a cui manca una ruota. Senza contare la valenza sociale del servizio di leva peri nostri giovani.

    Gaio Croci Salsomaggiore Terme (Parma)

    Caro Gaio, grazie per queste parole, che mettono i puntini sulle “i”, giusto per ricordare che tra professionisti delle armi e soldati semplici la differenza la fa soltanto la qualità degli uomini. Che non è detto che siano automaticamente da una parte. Soprattutto quando le cose si fanno per il 27 del mese.