LA PENA DI MORTE IN ITALIA

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    L’ultima condanna a morte in Italia avvenne il 4 marzo 1947, con la fucilazione alla schiena di tre dei quattro autori di una strage in val di Susa: avevano trucidato dieci persone e ne avevano gettato i corpi in una cisterna. All’Assemblea Costituente era in corso il dibattito proprio sull’abolizione della pena di morte, che era stata mantenuta anche dopo la caduta della monarchia. Il capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, pur essendo un convinto abolizionista, negò tuttavia la grazia e la sentenza venne quindi eseguita. La pena capitale cessò di esistere nel nostro codice penale con l’entrata in vigore della Costituzione, il 1° gennaio 1948.

    Sulla pena di morte Davide Galliani, ricercatore e docente di diritto pubblico alla Statale di Milano, ha scritto un interessante pamphlet che ne ricostruisce la storia, in particolare italiana (ma considera il fenomeno anche a livello europeo e nella storia degli Stati Uniti), passando da Cesare Beccaria ai vari naufragi parlamentari della legge per trasformare il patibolo nell’ergastolo. Il Codice Rocco giustificò la pena di morte per il suo presunto effetto deterrente, il fascismo la mantenne tanto che il Tribunale speciale dal 1926 al 1943 emise 42 condanne a morte (ne furono eseguite 31) e 47 furono comminate dal 1943 al 1945 nella Repubblica di Salò. Dopo l’entrata in vigore della Costituzione (1° gennaio 1948) il dibattito si riaccese sulla pena capitale, prevista ancora nel codice militare di guerra.

    Soltanto nell’ottobre del 1994 all’articolo 27 della Costituzione, relativo alla responsabilità penale e alla rieducazione del condannato, venne aggiunta la frase: “Non è ammessa la pena di morte”. La storia finisce qui, anche se ogni tanto riaffiora la proposta di riconsiderarla nel nostro codice penale, specie dopo fatti di sangue particolarmente odiosi a forte impatto sociale ed emotivo. Del resto, questo della pena di morte, come conclude l’autore, è un perenne dilemma di civiltà, comunque lo si voglia considerare. Fortunatamente, indietro non si torna. (g.g.b.)

    DAVIDE GALLIANI

    LA PENA DI MORTE IN ITALIA

    Pagg. 126 – euro 10,50 Cittadella Editrice – Assisi Tel. 075/813595 – www.cittadellaeditrice.com