Una dimostrazione di grande preparazione e professionalità che fa onore ai nostri militari. Stesso piazzamento per la formazione della Folgore, bronzo alla Sassari.
Si è svolta in Galles la marcia per pattuglie militari conosciuta come Cambrian Patrol alla quale partecipano tradizionalmente i Corpo d’élite degli eserciti Nato. Quest’anno erano presenti, con i parà commandos inglesi, pattuglie di Stati Uniti, Canada, Belgio, Polonia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Irlanda, Norvegia, Ungheria e dell’Italia, che era la nazione da battere perché vincitrice delle due passate edizioni, con la brigata Julia.
Quest’anno gli alpini non hanno fatto tris ma sono giunti al secondo posto, dietro i parà commandos inglesi, a pari merito con la pattuglia dei parà della Folgore e davanti alla pattuglia della brigata Sassari, giunta al terzo posto. Un risultato di grande rilievo, dal momento che, come ha affermato il generale Vito Di Ventura, addetto militare presso la nostra Ambasciata a Londra, la Cambrian Patrol è una marcia estremamente selettiva e competitiva, perché mette a dura prova non solo la resistenza fisica ma soprattutto la preparazione professionale delle pattuglie, la capacità di leadership del comandante, il lavoro di gruppo e le procedure di guerra .
Il percorso è lungo 55 chilometri, da coprire a piedi in due giorni, completamente equipaggiati ed armati (circa 30 kg di carico a testa) e muniti solamente di bussola e carta topografica.
Le squadre partecipanti erano ben 81, delle quali 36 si sono ritirate durante l’esercitazione. Ancora una volta, dunque, le nostre pattuglie si sono distinte, conquistando, se non l’oro, le difficili e ambite piazze d’onore.
Un risultato ha commentato il generale Di Ventura che non va giudicato affatto meno brillante della singola vittoria, considerando sia le pessime condizioni meteorologiche che le difficoltà del profilo dell’esercitazione.
Allo stesso modo vanno considerate le medaglie d’argento, a pari merito con la Julia, della Folgore e la medaglia di bronzo della Sassari, che confermano l’elevatissimo standard di preparazione e la professionalità dei nostri soldati .
Alla conclusione della competizione, domenica 2 novembre, dopo la tradizionale cerimonia al cimitero militare di Brookwood, i veci della sezione della Gran Bretagna unitamente al console generale Alessandro Stassano ed all’addetto militare, generale Vito Di Ventura, hanno avuto il piacere di ospitare i bocia della Julia, guidati dal capitano Antonio Scarano, che sapientemente li addestra da cinque anni. È stato un gran momento per tutti: per i nostri alpini che hanno ricevuto gli elogi dai loro veci e per gli alpini della sezione, guidata da Bruno Roncarati, che hanno avuto la gioia di stare con i bocia in armi, che sono una testimonianza dell’Italia. La migliore che ci sia.
Quest’anno gli alpini non hanno fatto tris ma sono giunti al secondo posto, dietro i parà commandos inglesi, a pari merito con la pattuglia dei parà della Folgore e davanti alla pattuglia della brigata Sassari, giunta al terzo posto. Un risultato di grande rilievo, dal momento che, come ha affermato il generale Vito Di Ventura, addetto militare presso la nostra Ambasciata a Londra, la Cambrian Patrol è una marcia estremamente selettiva e competitiva, perché mette a dura prova non solo la resistenza fisica ma soprattutto la preparazione professionale delle pattuglie, la capacità di leadership del comandante, il lavoro di gruppo e le procedure di guerra .
Il percorso è lungo 55 chilometri, da coprire a piedi in due giorni, completamente equipaggiati ed armati (circa 30 kg di carico a testa) e muniti solamente di bussola e carta topografica.
Le squadre partecipanti erano ben 81, delle quali 36 si sono ritirate durante l’esercitazione. Ancora una volta, dunque, le nostre pattuglie si sono distinte, conquistando, se non l’oro, le difficili e ambite piazze d’onore.
Un risultato ha commentato il generale Di Ventura che non va giudicato affatto meno brillante della singola vittoria, considerando sia le pessime condizioni meteorologiche che le difficoltà del profilo dell’esercitazione.
Allo stesso modo vanno considerate le medaglie d’argento, a pari merito con la Julia, della Folgore e la medaglia di bronzo della Sassari, che confermano l’elevatissimo standard di preparazione e la professionalità dei nostri soldati .
Alla conclusione della competizione, domenica 2 novembre, dopo la tradizionale cerimonia al cimitero militare di Brookwood, i veci della sezione della Gran Bretagna unitamente al console generale Alessandro Stassano ed all’addetto militare, generale Vito Di Ventura, hanno avuto il piacere di ospitare i bocia della Julia, guidati dal capitano Antonio Scarano, che sapientemente li addestra da cinque anni. È stato un gran momento per tutti: per i nostri alpini che hanno ricevuto gli elogi dai loro veci e per gli alpini della sezione, guidata da Bruno Roncarati, che hanno avuto la gioia di stare con i bocia in armi, che sono una testimonianza dell’Italia. La migliore che ci sia.