La guerra in un museo

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    Il Museo Storico Italiano della Guerra è stato forse il primo Museo in Italia a radunare e raccogliere i cimeli di un conflitto che ha segnato la storia dell’Europa per tutto il Novecento. Ospitato nel Castello di Rovereto – città che durante la guerra fu evacuata e bombardata – venne inaugurato nel 1921 da Vittorio Emanuele III diventando da subito meta di cittadini, combattenti, studenti, famiglie. 

     

    Oggi il Museo racconta anche come cambiò la guerra tra l’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale, passando attraverso le guerre napoleoniche e il Risorgimento. Le uniformi, le armi, i diari e i materiali di propaganda descrivono la vita e l’esperienza dei soldati sui diversi fronti del primo conflitto mondiale e le vicende della popolazione civile. Lungo il percorso di visita l’architettura del Castello si rivela passo passo: i torrioni, il terrapieno e le decine di cannoniere raccontano la storia della dominazione veneziana su Rovereto ai tempi della “Serenissima”, tra il 1416 e il 1509. Le esposizioni di armi antiche e moderne – armature, armi da guerra e da caccia – accompagnate da installazioni e video, ci proiettano in un passato ancora più lontano.

    Il prossimo 24 aprile il Museo inaugurerà una mostra dal titolo “La pelle del soldato”, che racconterà i dispositivi adottati, dalla Prima Guerra Mondiale al Duemila, per contenere gli effetti sui soldati di armi sempre più potenti e precise: dalle corazze, agli elmetti, dalle maschere antigas alle uniformi mimetiche, fino ai sistemi di protezione contro la minaccia chimica, batteriologica e nucleare. Un’attenzione particolare sarà riservata alla storia degli alpini e, in una prospettiva internazionale, al mutare delle armi e del contesto stesso dei conflitti. Senza dimenticare il soggetto più indifeso: la popolazione civile, sempre più esposta alla violenza delle guerre, come testimonia la cronaca più recente. La mostra sarà visitabile per tutto il 2018.

    Aspettando l’Adunata, dal 10 marzo il Museo propone anche la mostra “Alpini al fronte”, con fotografie storiche provenienti dal suo archivio, che ripercorrono i luoghi simbolo della guerra combattuta dalle truppe alpine tra il 1915 ed il 1918: dall’Adamello al Pasubio, dalle Tofane al monte Nero, un percorso per immagini scandito dalle testimonianze dei combattenti. Dal 7 al 14 maggio 2018 per i possessori della Card dell’Adunata l’ingresso al Museo e alle mostre è gratuito e dal 15 maggio al 31 dicembre sarà ridotto del 20%.

    I gruppi sono invitati a prenotare ingresso e visite guidate telefonando al numero 0464/488041. A raccontare il primo conflitto mondiale in Vallagarina, oltre al Museo della guerra vi sono altri importanti luoghi della memoria: il Sacrario militare di Casteldante che raccoglie le spoglie di 20mila soldati italiani e austro-ungarici, la Campana dei Caduti costruita col bronzo dei cannoni, Forte Pozzacchio, un imponente esempio dell’architettura militare austriaca ancora oggi visitabile. Numerosi anche gli itinerari sui luoghi dove si è combattuto, ripristinati con la collaborazione di centinaia di volontari: lo Zugna, Passo Buole e la Vallarsa, il Monte Baldo, il Nagià Grom e il Creino in Val di Gresta, il Pasubio. Allargando lo sguardo, in Trentino sono 19 i musei che si occupano della Prima Guerra Mondiale, riuniti nella Rete Trentino Grande Guerra. Ognuno di essi conserva un pezzo della storia scritta sulle nostre montagne.

    Tra i siti più significativi del paesaggio trentino vi sono inoltre i forti austro-ungarici che costituiscono una suggestiva proposta di visita, pensata per durare nel tempo, che può fare del Trentino un luogo di conoscenza, di riflessione e di educazione alla pace. Un quadro completo delle proposte di visita su trentinograndeguerra.it.

    Informazioni: Museo Storico Italiano della Guerra Onlus tel. 0464/438100 info@museodellaguerra.itwww.museodellaguerra.it
    Proposte di soggiorno e di visita sui luoghi della Grande Guerra su visitrovereto.it