INTRA Commemorata a Intra la battaglia di Dobrej (Albania)

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    di Emiliano Comaschi

    Ogni nostro battaglione ha la sua storia, diversa da quella degli altri ma uguale per la matrice che li ha da sempre sostenuti: la dedizione alla Patria. Quando si dice Intra si dice Il battaglione sempre presente . L’Intra ha proprio questa caratteristica: aver partecipato, dalla fondazione avvenuta nel 1909, a tutte le guerre: in Libia nel 1913, nella 1ª guerra mondiale, in Albania nel 1919 quando quelli dell’Intra non tornarono a casa, ma furono spediti a presidiare nostri avamposti oltre Adriatico dove dovettero combattere i ribelli, del tipo di quelli dell’Iraq di oggi, per intenderci, e la malaria che fu impietosa con loro.

    Scoppia la guerra d’Etiopia e, puntuale, l’Intra combatte la più determinante battaglia, quella del Passo Mecan, ove guadagnò la medaglia d’Oro alla memoria l’alpino Attilio Bagnolini di Villadossola; il battaglione, a sua volta, ebbe quella d’Argento per la Bandiera del 4º alpini. Poi la seconda guerra mondiale: l’Intra in Albania sostiene un duro scontro con i greci a Dobrej, guadagnando una seconda medaglia, questa volta di Bronzo, sempre per la Bandiera del 4º. Al termine delle operazioni, il battaglione viene spostato in Jugoslavia dove fronteggia lo stillicidio della guerra partigiana.

    Tanta gloria si dissolve alla ricostituzione dell’Esercito, nel 1946: il battaglione viene sciolto per gli eventi dell’8 settembre, e non sarà più ricostituito. Esso vive nella memoria dei pochi reduci che ancora ci sono vicini e in quella dei meno anziani che la guerra non hanno vissuto. Tra questi il presidente della sezione ANA di Intra Emilio Carganico che, a fine gennaio, ha voluto ricordare questi fatti rievocando la battaglia di Dobrej (e quella di Nikolajewka) nel corso di una cerimonia svolta in riva al Lago Maggiore. Ha celebrato la messa don Eraldo De Agostini di cui ci è piaciuta l’omelia vibrante di amor patrio e di alpinità; è seguita la sfilata fino alla caserma Simonetta dove sono stati resi gli o­nori e deposta una corona d’alloro alle lapidi in ricordo di questo magnifico reparto alpino che qui ebbe sede per molti anni. Ha pronunciato il discorso rievocativo il nostro direttore, gen. Cesare Di Dato.

    Erano presenti il generale degli alpini Giancarlo Antonelli, che qui è di casa, oggi consigliere nazionale ANA, l’onorevole (alpino) Marco Zacchera, il prefetto Rotondi, il questore Minchella, il ten. col. dei Carabinieri Cincotta, il tenente colonnello della Guardia di Finanza Marotta, il sindaco di Verbania Zanotti oltre ad altre autorità del luogo, e sindaci dei Comuni che fornirono alpini al battaglione, Labari delle associazioni consorelle. Tre vessilli di sezioni alpine e una quarantina di gagliardetti hanno fatto corona al vessillo di Intra, eponimo della manifestazione. Semplice ed essenziale la cerimonia, così come semplici ed essenziali sono stati gli alpini del battaglione confluiti, nel dopoguerra, nell’Aosta, dove diedero sempre ottime prove di sé. Parola del loro vecchio Comandante.