In ricordo di Beppe

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    Caro don Bruno, con animo scosso e con le lacrime agli occhi ho scritto di getto ai figli di Beppe questo mio ricordo di un grande amico e di uno straordinario Presidente: te lo propongo al solo scopo di rendertene edotto. “Ciao, Beppe! Tu hai dimostrato la tua forza nel reggere le sorti dell’Associazione in momenti di grave procella, nel catturare con signorilità e con benevolenza l’animo di tutti gli iscritti, nel difendere a viso aperto la leva senza vacillare davanti ai cosiddetti potenti di Roma. La manifestazione, composta e patriottica che tu hai guidato davanti al Parlamento nel novembre 2000 ne è la prova. In questo momento così doloroso per tutti noi, desidero celebrare la tua memoria con le parole che Shakespeare fa dire a Orazio in morte di Amleto, adattandole a noi alpini: “Quattro alpini portino Beppe come un soldato sulla piattaforma, perché ci è venuto a mancare un grande Presidente. Per la sua dipartita le fanfare degli alpini celebrino le sue lodi”. Ciao, Beppe. Il resto è silenzio.

    Cesare Di Dato, Sezione di Como

    Caro Cesare, tu da direttore de L’Alpino, sei stato a fianco del Presidente Parazzini. E dal tuo osservatorio ne hai misurato la grandezza umana e il grande spirito alpino.