In partenza per il Libano

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    Dopo due anni gli alpini tornano in Libano. Nel maggio del 2016 la brigata Taurinense era stata impegnata per sei mesi nel Paese dei Cedri, oggi tocca alla Julia, salutata ufficialmente lo scorso 6 aprile a Udine, nella splendida cornice del chiostro cinquecentesco della caserma Di Prampero, sede del Comando brigata. Gli alpini in congedo, sempre vicini a quelli in armi in queste occasioni, erano presenti con il Presidente nazionale Sebastiano Favero, il suo vice Alfonsino Ercole e alcuni consiglieri nazionali che hanno scortato il Labaro, mentre le penne nere delle Sezioni, presenti con numerosi vessilli, erano schierate accanto ai reparti della Julia. 

    Con questa cerimonia i militari del Comando brigata, del 7º Alpini di Belluno, i cavalieri del 2º Reggimento Piemonte Cavalleria di Villa Opicina, del Reggimento Logistico di Merano, del 2º Reggimento Genio Guastatori di Trento, concludono un lungo e intenso periodo di addestramento, finalizzato all’impiego in uno dei due settori operativi del sud del Libano, quello ovest, a guida italiana.

    Le attività di preparazione sono state propedeutiche agli incarichi assegnati al contingente italiano dalla risoluzione Onu nr. 1701, che prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità nelle zone di confine con Israele, l’assistenza alla popolazione locale e il supporto all’addestramento delle Forze Armate libanesi. La Julia-Multinational Land Force è alla prima partecipazione alla missione Unifil in Libano e si schiererà per la prima volta in assoluto all’estero in conformazione Defence Cooperation Initiative, la quale prevede che assieme ai militari delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano, nelle cellule del comando e di alcune unità della Leonte XXIV, sarà inquadrato anche del personale di Ungheria, Slovenia, Austria e Croazia. Il generale di Brigata Paolo Fabbri, comandante della Julia, assumerà la guida del Sector West con sede a Shama e avrà alle dipendenze militari di altre 13 nazioni (Armenia, Austria, Brunei, Corea del Sud, Croazia, Finlandia, Ghana, Indonesia, Irlanda, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria).

    Nell’intervento di saluto il generale Claudio Berto, comandante delle Truppe Alpine, ha citato lo scrittore e filosofo Kahlil Gibran: “Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l’altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l’altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola”. E ha ricordato agli alpini della Julia in partenza che «non sarete seduti sulla nuvola ma sarete proprio sulla linea di confine, sarete dislocati a Shama, Naquora ed Al Mansouri e per tutti voi sarà l’ennesima occasione per dimostrare quel talento che è proprio delle truppe italiane. Ricordatevi chi siete, ricordatevi la vostra storia e la storia che rappresentate».